Una stagione nata male con la contestazione dei tifosi e finita anche peggio con la delusione di una promozione in Serie A che a inizio anno era obiettivo imprescindibile. Dal caldo torrido di Boccadifalco dove a luglio i tifosi avevano “bloccato” gli allenamenti per contestare Zamparini all'amarezza dello “Stirpe”.
Una stagione tribolata e ricca come sempre di colpi di scena. Dall’allontanamento di Lupo all’esonero di Tedino, per passare dall’ingaggio di Valoti come nuovo direttore sportivo e a quello di Stellone come allenatore. Tutte tappe di un campionato che il Palermo non ha mai dominato ma in cui è comunque rimasto a galla, anche dopo risultati poco positivi. Un girone d’andata ad alti livelli, Palermo primo e quasi certo della promozione diretta.
Ma il primo scossone i rosanero lo subiscono a febbraio, quando l’Empoli al Castellani rifila un amaro poker alla formazione di Tedino. E’ in questa curva che il Palermo capisce che arrivare al traguardo come prima in classifica sarà difficile. Inizia un momento nero, il Palermo perde anche contro il Foggia, poi a Perugia e pareggia a Vercelli. La promozione diretta si allontana, si pensa all’esonero di Tedino ma Zamparini preferisce non cambiare. I rosanero si riprendono grazie al 4-1 sull’Ascoli, poi tra alti e bassi galleggiano tra la seconda e terza posizione ma nel frattempo viene fuori il Parma che poi grazie anche ad alcune sviste arbitrali batte il Palermo al Tardini e si candida così alla promozione diretta che otterrà all’ultima giornata.
Il Palermo cambia e si affida a Stellone che comunque opera un processo mentale importante in vista soprattutto dei play-off. Zamparini parla di meno ed evita bacchettate, la barca rosanero –seppur qualche onda anomala – viaggia verso il porto dei play-off. Lo slittamento a causa della vicenda Bari si rivela quasi decisivo: il Palermo acquisisce forze mentali e fisiche, vengono recuperati diversi giocatori e Stellone riesce a plasmare un gruppo solido che fa sperare nella promozione: fatto fuori il Venezia, battuto il Frosinone nella finale di andata. Poi la doccia fredda, che chude una stagione complicata e che difficilmente il popolo rosanero dimenticherà.
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