PALERMO. E’ durata circa venti minuti l’udienza pre fallimentare che riguarda la società del Palermo Calcio. Gli avvocati del Palermo hanno presentato una memoria e una relazione tecnica per controbattere all’istanza fallimento presentata dalla Procura. Entro giovedì prossimo i pm potranno presentare una memoria. L’udienza è stata aggiornata a sabato 16 dicembre. Bilanci falsati, valore gonfiato del marchio, vendite fittizie e impossibilità di coprire in futuro debiti stimati in 62 milioni di euro. Ecco perché la Procura di Palermo - e in particolare i sostituti Francesca Dessì e Andrea Fusco - ha chiesto il fallimento del Palermo Calcio. Secondo i pm, il Palermo ha debiti per 62,9 milioni di euro cui 9,2 milioni nei confronti dell'erario e 280 mila verso istituti di previdenza e sicurezza, di cui 5 milioni non pagati; patrimonio netto negativo al 30 giugno 2017 di 18,3 milioni; la previsione dei flussi di cassa al 30 giugno prossimo è negativo (meno 27,7 milioni); c'è anche un omesso versamento di Iva per un milione e 800 mila euro. A rendere problematica la situazione contabile ci sono anche un “piano di ammortamento del debito erariale, pari a soli 8 milioni di euro al 30 giugno 2017, concluso a fronte dell'incapacità di sostenere l'unitario pagamento”, il pignoramento di 200 mila da parte di Riscossione Sicilia per un debito che la società ha nei confronti della Federcalcio e la revoca del fido bancario da parte di Unicredit. Di parere opposto i legali della società e il presidente Giovanni Giammarva che nei giorni scorsi ha parlato di un’istanza di fallimento fatta di “mere previsioni, superficiali e inconsistenti”. Il Palermo ha presentato già i documenti contabili e oggi ha depositato una consulenza più dettagliata. I legali sono certi del rigetto dell’istanza da parte del giudice Giuseppe Sidoti, che deciderà in collegio con il presidente Giovanni D’Antoni e Raffaella Vacca. Il proprietario della società Maurizio Zamparini ha voluto un pool di avvocati: i legali Francesco Pantaleone, Francesca Trinchera e Gaetano Terracchio, a cui si sono aggiunti gli avvocati Francesco Paolo Di Trapani e Nicola De Renzis - il primo di Palermo e il sindaco toscano - e Lorenzo Stanghellini, docente di diritto commerciale alla facoltà di Giurisprudenza di Firenze.