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Contro il Venezia sfida "da ex" per Zamparini: "Me ne andai perchè amareggiato, qui è diverso"

PALERMO. All’orizzonte c’è la sfida contro il Venezia, per Maurizio Zamparini è una partita da ex, anche se per lui è solo una gara da vincere e basta. “Non credo mi emozionerò più di tanto – ha detto al Gazzettino - di quei 15anni ho molti bei ricordi ma ormai molto lontani. Non vado allo stadio da due o forse tre stagioni, non lo so neanche di preciso, ma ovviamente guarderò la partita da casa.

Con Tedino lo scorso anno non saremmo retrocessi. Sta facendo benissimo, a Inzaghi non ho mai pensato come mio allenatore. Lui è una sorpresa, in primis per come si è messo in discussione ripartendo dalla Lega Pro, poi per i risultati”. Zamparini cerca ancora acquirenti per il suo Palermo: “Mi ero rivolto a Tacopina ma sono ancora a caccia di acquirenti, la sua cordata si era rivelata inconsistente. Il nostro calcio è sempre meno appetibile per gli investitori. Da quattro anni cerco gente seria cui passare la mano, non ho più l’età, spero di riuscirci prestissimo”.

Difficile fare calcio in determinate piazze secondo il patron rosanero: “Venezia resta una piazza dove non è facile poter fare calcio, d’altra parte il numero dei tifosi allo stadio è sempre meno importante. A Venezia avevo contro gli ultras dei centri sociali, guidati da quel Luca Casarini che mi “perseguita” visto che è venuto a vivere a Palermo”.

E aggiunge: “Me ne andai perché ero troppo amareggiato: quando andai in curva per la questione delle maglie fui preso a sputi. Nessuno sarebbe rimasto al posto mio. Solo una parte è contro di me a Palermo. È un problema culturale, prima di tutto bisogna civilizzare le istituzioni stesse che oggi sono assenti”.

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