PALERMO. Il Palermo respinge ogni ipotesi di fallimento. L'istanza è stata presentata nei giorni scorsi dalla Procura di Palermo e gli avvocati della società presenteranno, entro l'udienza pre-fallimentare fissata per il 7 dicembre prossimo, le loro controdeduzioni assieme all'ultimo bilancio. "E tutto falso, vogliono solamente mandarmi via - ha detto il proprietario del Palermo, Maurizio Zamparini - Abbiamo normali esposizioni con le banche e qualche contenzioso con l'Agenzia delle Entrate, come mille altri club. Anche sul fronte della cessione del marchio è tutto legale, tutto in regola, lo hanno fatto anche Inter e Sampdoria". Nell'istanza la Procura parla di un buco da 70 milioni di euro che sarebbe così ripartito: 21 milioni di debiti con procuratori o società di intermediazione dell'acquisto di giocatori come Javier Pastore e Paulo Dybala (in entrambi i casi la società dovrà sborsare - in parte l'ha già fatto - circa 15 milioni di euro). Altri 49 che verrebbero in gran parte dalla cessione del marchio alla Mepal (un attivo che per gli inquirenti potrebbe essere fittizio), la società concepita dal proprietario per la commercializzazione dei prodotti rosanero, poi dirottata verso lo sviluppo del progetto per il nuovo stadio e il centro sportivo. "Basta leggere le carte per capire che è tutto a posto - aveva detto il patron quando ricevette l'avviso di garanzia nell'ambito dell'inchiesta penale tutt'ora in corso - è un'operazione di bilancio e non di patrimonio. I conti sono certificati e quindi assolutamente in regola. Sono a disposizione dei magistrati per qualsiasi chiarimento. Purtroppo tutto questo ci reca un grave danno di immagine, che mette a rischio le nostre operazioni finanziarie sia per il calciomercato che per la cessione del Palermo".