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Col paracadute si rischia lo stesso il crac, la serie B è pianificata?

PALERMO. Autolesionismo senza fine o un disegno architettato con l’obiettivo di retrocedere? Nell'ultimo anno e mezzo questo è stato uno dei temi sempre presenti nella hit parade delle vicende in casa Palermo e, visto l’andamento attuale della squadra, è destinato a rimanerci ancora per mesi.

Continui cambi di allenatore, via vai di direttori sportivi e consulenti, mercato che si è rivelato sempre più scadente, nuovi terremoti anche quando per brevissimi periodi le cose sembravano andare bene. Dopo i numerosi colpi di scena e ribaltoni che hanno sempre avuto come unico regista il presidente Zamparini, specie nel mondo dei social si è fatta strada tra i tifosi l’ipotesi che, più che un’infinita collana di scelte sbagliate, quella del presidente sia stata una strategia deliberatamente messa in atto col fine di retrocedere.

Un’idea che per molti tifosi è sempre più concreta dopo aver messo in discussione Corini, autore di 4 punti in 5 partite, per richiamare De Zerbi, reduce da un filotto di 8 sconfitte, Coppa Italia compresa.

Un’idea che risiede nella mente dei tifosi per colpa della presenza del famoso e ricco paracadute che spetta alle tre squadre che retrocedono. Ecco, allora, che questa settimana il Giornale di Sicilia vuole chiedere ai suoi lettori-tifosi, attraverso l’iniziativa «Il web nel pallone», se sono davvero convinti di questa ipotesi di voler retrocedere volontariamente in B.

I tifosi possono pubblicare i loro commenti sui canali multimediali del quotidiano: il sito www.gds.it e la pagina ufficiale Facebook. Una pagina con le analisi e, per chi volesse, con le foto dei lettori, sarà dedicata a questo tema sul giornale di sabato.

Attenzione, però, perché questa ipotesi va anche a sbattere con i numeri che di certo non possono essere discussi. Partiamo dal paracadute: se a fine campionato questa fosse la classifica definitiva al Palermo spetterebbero 25 milioni perché Crotone e Pescara non sono state presenti in A in altre stagioni negli ultimi tre anni e, quindi, a loro spetterebbe una cifra minore rispetto al Palermo.

Se in B, oltre al Palermo, andasse ad esempio l’Empoli, allora la quota del paracadute diminuirebbe pure per i rosa. Anche con la cifra maggiore, però, il Palermo, già solamente di diritti televisivi (circa 35 milioni a stagione in A), non riuscirebbe a coprire col paracadute i ricavi che ha in Serie A. Non solo diritti tv, però. Il danno economico di una retrocessione è molteplice, infatti. Prima di tutto il valore della rosa e della società si andrebbe quantomeno a dimezzare e si assisterebbe poi alla fuga di molti sponsor. E poi c’è il capitolo mercato.

La sensazione, infatti, è che al Palermo non basterebbe mantenere la squadra attuale per avere la certezza di una pronta risalita in A. Anche per un mercato in B servono soldi se si punta in alto. A tutto questo si aggiunge il pignoramento dell’Agenzia delle Entrate nei confronti della società e perdere altri soldi da una retrocessione non aiuterebbe di certo il club a risolvere nemmeno questa vicenda. Senza dimenticare l’altro nodo relativo al caso Dybala-Mascardi che ha portato al blocco del fido da parte di Unicredit.

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