BOLOGNA. Per far cambiare strada al Palermo serve un'inversione totale. "Non dobbiamo cambiare, dobbiamo capovolgerci". E' in questa frase la lettura della situazione dell'allenatore Roberto De Zerbi, che nonostante le sei sconfitte di fila e il penultimo posto affronta la stampa con il piglio di uno che pensa di rimanere ancora a lungo alla guida dei rosanero. "Mi chiedete se sono contento o ottimista: chiaramente no. Però non mi sembra che siamo staccati dalla quota salvezza e oggi hanno perso anche le dirette concorrenti". Il Palermo, dopo una settimana di ritiro nel Bresciano, "resta una squadra che ha dei problemi, che deve salvarsi. Ma questo passa anche dalle sconfitte, che iniziano ad essere tante e danno fastidio". Il rimpianto lasciato a Bologna, oltre al fatto di essere passati in vantaggio, è di aver preso il secondo gol "in un momento in cui non sembrava potesse crearsi l'occasione per subirlo. Ero indeciso se mettere un difensore in più e non l'ho fatto: il responsabile sono io, devo riuscire a prevedere anche quello che la partita non mi sta dicendo". Certo, "il Bologna come passo e come forze è nettamente superiore a noi, che veniamo da una serie di sconfitte e siamo più sensibili alle botte nei denti".