PALERMO. Per Maurizio Zamparini questo Palermo era da decimo posto, per Davide Ballardini invece no.
Ecco la principale causa del divorzio tra il club rosanero e il tecnico ravennate che è tornato a parlare dopo mesi di silenzio: “Io e il mio staff ci divertivamo, perché quando hai a che fare con ragazzi seri, puliti e capaci vai al campo e ti diverti – dice Ballardini a Tmw - il presidente aveva dichiarato che aveva consegnato una squadra da primi dieci posti e che doveva giocare in un certo modo. Tutte cose che non mi trovavano d’accordo. Bisogna andare d’accordo, altrimenti è giusto separarsi per il bene di tutti”.
Per Ballardini comunque si poteva fare bene: “Il Palermo era una squadra compatta, seria, unita, che giocava bene – prosegue il tecnico -. Abbiamo perso solo contro il Sassuolo. Contro Marsiglia e Bari, così come a Milano contro l’Inter avevamo dimostrato di essere una squadra seria, capace e compatta. Il lavoro era iniziato nel modo giusto”.
Ballardini si concentra anche sul match di domenica tra il Bologna e i rosanero: “Una partita molto equilibrata – prosegue Ballardini -. Bologna e Palermo sono due buone squadre”.
L’allenatore romagnolo, inoltre, è un doppio ex, avendo allenato il Bologna nell’anno della retrocessione in B: “Quando ero arrivato c’era Diamanti, con me e con lui il Bologna era salvo. Poi a febbraio il Bologna ha venduto Diamanti e grazie alla sua cessione la proprietà s’è salvata dal punto di vista economico. Questa proprietà mi sembra tutt’altra cosa: seria, chiara, precisa. E la squadra è forte, competitiva. Sì, questo è un altro mondo”.
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