PALERMO. Il Palermo deve fare punti contro il Torino: un imperativo che arriva direttamente dal grande capo Maurizio Zamparini.
Un passo falso potrebbe già compromettere la panchina del duo Bosi-Tedesco. Zamparini smentisce, ma in realtà è così. Se il Palermo, infatti, non dovesse raccogliere nemmeno un punto contro il Torino, in casa rosanero potrebbe esserci un nuovo ribaltone.
Questa mattina, al “Tenente Onorato”, i rosanero hanno svolto esercitazioni tattiche, lavoro atletico e una partita in campo ridotto. Aljaz Struna ha svolto allenamento differenziato, così come Achraf Lazaar, che nella seduta di ieri ha riportato un trauma contusivo alla tibia sinistra. Josip Posavec, nell’ambito del proprio programma personalizzato, ha incrementato i carichi di lavoro.
Poi è tornato a parlare il capitano Sorrentino, in sala stampa: “Schelotto? Mercoledì l’avevo visto un pò ombroso, ma mica potevo pensare al suo addio. Anch’io ieri ero ombroso perché la piccola non m’aveva fatto dormire… Poi ci ha salutato ed evidentemente era per quello, per il tesserino”.
Sorrentino parla del rinnovo contrattuale non ancora siglato: “Deve rispondere Zamparini, non so cos’abbia in mente. Negli ultimi due mesi e mezzo ci sono state talmente tante cose a cui, personalmente, non ho nemmeno pensato. Qui si vive alla giornata, non sappiamo cosa succederà domani. Non so come rispondere, io sono un giocatore e devo pensare al campo. Abbiamo avuto talmente tanti allenatori e talmente tanti problemi che ho potuto pensare solo al campo, non al mio contratto. Non ci sono stati passi avanti, niente di più.
Se oggi sono qua è perché sono il capitano e ci metto la faccia per parlare di questo momento. L’ho sempre fatto, più nei momenti brutti che in quelli belli. Non si tratta comunque di un discorso economico, quando tra dieci anni si farà il mio nome a Palermo spero di essere descritto come una persona vera e sincera. Il calcio viene dopo. Offerta dall’estero? Non c’ho dormito la notte. Mi hanno offerto un contratto da parecchi milioni di euro, ma la verità è che ho dovuto pensare ad altro.
Il Palermo viene prima di tutto, la salvezza del Palermo viene prima di tutto. Chiaramente andando all’estero si ripropone anche il problema delle mie figlie, che vedrei solo ogni tre mesi, e non è quello che voglio. Se per mantenerle, però, devo anche andare a fare il peggiore dei lavori, io sono pronto a farlo. Io so fare solo il calciatore, non so fare altro. Anche se dovessi fare un lavoro normalissimo, fare il commesso come lo fa mia sorella, per le mie figlie sarei pronto a farlo. Per questo dico che il mio non è un discorso economico”.
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