PALERMO. Il Palermo è un fantasma e la Fiorentina passeggia agevolmente al “Barbera” con l’ex Ilicic che segna due gol da fenomeno. Pessimo inizio di 2016 per i rosanero di Ballardini che contro i viola di Paulo Sousa, che dimostrano di voler stare fino alla fine nella corsa scudetto, non entrano mai in partita. Troppa differenza tra le due squadre. In alcuni tratti della gara il confronto è sembrato quasi imbarazzante, come se ci fosse almeno una categoria a separare le due squadre. E la cosa che alla fine ha fatto più male è che in certi momenti la Fiorentina abbia anche giocato col freno a mano tirato. Un pizzico di orgoglio i rosa lo hanno tirato fuori nel secondo tempo, quando c’è stato maggiore peso in avanti con l’ingresso di Gilardino che poi ha firmato anche un bel gol. Rinunciare dall’inizio a lui in questo momento appare quasi un gesto masochista. Per circa un’ora di gioco Trajkovski e Vazquez sono stati inesistenti e l’apporto di Brugman non è servito. Palermo-Fiorentina è stata anche la giornata degli ex con la doppietta di Ilicic da un lato e il gol di Gila dall’altro che ha quantomeno ravvivato i minuti finali anche se il pari sarebbe stato davvero un premio poco meritato. E , infatti, alla fine la Fiorentina l’ha anche chiusa con Blaszczykowski nei minuti di recupero, legittimando una vittoria sacrosanta. E nel frattempo Carpi e Frosinone guadagno anche un punto dopo i pareggi in trasferta conquistati. Dietro, dunque, la classifica si accorcia ancora e l’unica che sembra davvero staccata è il Verona, prossimo avversario del Palermo. A proposito, al Bentegodi domenica gli alibi saranno davvero finiti e rianimare un’altra avversaria nella lotta retrocessione sarebbe un errore pericolosissimo. Come c’era da aspettarsi è la Fiorentina a comandare il gioco. Il primo pericolo per i rosa arriva dopo 10 minuti, quando Kalinic si divora un gol davanti a Sorrentino con la difesa rosa gravemente in ritardo sull’attaccante. Ma la Fiorentina deve attendere solo altri due minuti per esultare. Il gol dell’ex Ilicic è da campione. Viene servito sulla corsa da Kalinic, col controllo a seguire fa tunnel a Goldaniga e davanti a Sorrentino insacca di destro. Lo sloveno, che resta ancora nei ricordi di Zamparini, si inginocchia senza esultare e si prende gli applausi del suo vecchio pubblico. Una bellissima scena in un quarto d’ora in cui il Palermo non è capace di dare il minimo fastidio alla squadra di Paulo Sousa. Dopo il vantaggio viola, la superiorità della Fiorentina appare imbarazzante. Il Palermo non riesce a fare due passaggi di fila, perché la Firoentina non dà fiato col suo pressing asfissiante. Con Badelj e Vecino in mezzo al campo Sousa ha trovato la formula magica. In più Ilicic si sacrifica e viene spesso ad agire sulla linea di centrocampo. Per il Palermo è impossibile ragionare. Il Palermo prova a “vestirsi” da Firoentina al 29’. Brugman lavora un buon pallone sulla trequarti. Bello il taglio di Hiljemark che però viene letto bene da Roncaglia che chiude in angolo. La Fiorentina giochicchia, ma dà sempre l’impressione di poter affondare il colpo quando vuole. E al 43’, quando il Palermo spera di andare negli spogliatoi con un solo gol di svantaggio, Ilicic si prende ancora una volta il “Barbera”. Il tiro a giro da fuori è un’altra magia e fa impressione la facilità di esecuzione. Altra “non esultanza” e altri applausi per l’ex beniamino. Per il Palermo, invece, già all’intervallo sono fischi pesanti e da uno spicchio della Nord arrivano anche cori contro Zamparini. Ballardini cambia modulo a inizio ripresa, inserisce Morganella per Chochev e il Palermo si mette a tre dietro col 3-5-2 provato negli ultimi giorni. Va fuori Ilicic per Blaszczykowski e lo sloveno si prende altri applausi, mentre Ballardini toglie Hiljemark per Gilardino. Il Palermo, adesso, è più proteso in avanti, ma il vero pericolo lo crea Astori con un colpo di testa maldestro al 19’ verso la sua porta sul quale Tatarusanu non si fa trovare impreparato. Alla mezzora, invece, va fuori un impalpabile Trajkovski per Quaison. Il Palermo batte finalmente un colpo al 31’, quando su cross di Vazquez Gilardino è prontissimo di testa a segnare sul primo palo. Altro gol di ex della giornata, ma la “non esultanza” di Gilardino è sembrata ben altra cosa rispetto a quella di Ilicic. Di certo piena di rabbia più che un gesto di rispetto verso i suoi ex tifosi. Alla fine, però, la Fiorentina chiude il risultato con Blaszczykowski, facendo esplodere la rabbia dei tifosi a fine gara. Per i rosanero è crisi profonda.