PALERMO. Il principale nemico stasera al San Paolo potrebbe essere la paura. La paura di giocare contro una squadra che vola in classifica, che pratica il miglior calcio della Serie A, che ha vinto otto delle ultime nove partite, che ha un vistoso saldo positivo tra gol segnati e subiti (+11). E che a nostro parere, senza togliere nulla al valore delle competitor, è la principale candidata per lo scudetto. La paura che nasce anche dalla tradizione. A Napoli il Palermo non vince da sessantaquattro anni. Spesso, perfino lo scorso anno (quando pareggiò 3-3), ha giocato gare gagliarde, ma il successo pieno manca dal 1951 (2-1). Stasera i rosa sfidano anche la loro storia. Dovrà entrare nelle teste dei rosa Beppe Iachini, per spiegargli bene che non esistono partite impossibili, che il cuore e l'organizzazione talvolta compensano le carenze della tecnica e con undici punti in classifica non c'è motivo di affrontare il San Paolo con le gambe molli. Fisicamente il Palermo è attrezzato per un coraggioso corpo a corpo, può tenere botta. Anche se gli avversari si chiamano Higuain e Insigne, anche se il ballottaggio tra Callejon e Gabbiadini spiega da solo il valore della squadra di Sarri. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE