PALERMO. Alla prova del nove - dopo otto risultati utili consecutivi - il Palermo arriva con una certezza e con qualche problema irrisolto. La certezza è nei numeri: ventidue punti sono tanti, da consentire una preziosa compagna di viaggio, la serenità. E non solo, la fiducia nei propri mezzi, l'autostima. La consapevolezza del valore del lavoro svolto in questi mesi da Iachini, che sembra abbia chiesto un regalo di post-Natale a Zamparini. Quello di non cedere Muñoz a gennaio, lasciare che l'argentino, se vorrà, si possa svincolare solo alla fine del campionato. Discorso in pieno stile Iachini. Ci sembra di sentirlo: «Abbiamo già una difesa che subisce qualche gol di troppo, se ci priviamo anche di “Ciqui” per una cifra che non potrà mai essere stratosferica trattandosi di un calciatore in scadenza, rischiamo di rovinare tutto il lavoro svolto finora. Tiriamo, avrà pensato ancora Iachini, fino a giugno e poi sostituiamo Muñoz con Duarte. Nel frattempo avremmo messo al sicuro la salvezza senza soffrire con qualche risultato di prestigio». Discorso di buon senso che dovrà trovare l'appoggio non solo di Zamparini ma anche dei fans rosanero, irritati dall'idea che un ragazzo che per cinque anni ha guadagnato molto meno di giocatori come Rios, Nelson etc. etc. voglia sfruttare al meglio l'unica possibilità che il calcio gli offrirà (a 23 anni il prossimo sarà il contratto della vita). Perché se già oggi alla minima incertezza di Muñoz qualcuno borbotterà sarà bene cederlo stasera stesso: non serve al Palermo un giocatore sotto esame, l'argentino ha già ampiamente dimostrato il suo valore e l'attaccamento alla maglia; e non ha alcuna colpa se per cinque anni il Palermo l'ha a dir poco trascurato, preferendo spendere i propri denari su altri fronti. L'ARTICOLO INTEGRALE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA