PALERMO. Giusto il tempo di voltarsi un attimo indietro e guardare solamente soddisfazioni, traguardi e record. Fine anno è tempo di bilanci, ma Beppe Iachini guarda già avanti. Il 2014 è stato indimenticabile, ma l’allenatore del Palermo è già proiettato al 2015 da rendere possibilmente ancora più bello, come vorrebbe anche il presidente Zamparini. Vuole migliorare gli automatismi di quella «macchina» che ha cominciato a costruire più di un anno fa. Ringrazia i più «anziani» e si coccola i suoi gioielli, Dybala, Vazquez e Belotti. E in tempi di mercato si tiene stretto Muñoz, il pezzo da novanta che più rischia di dire addio già a gennaio. Iachini al momento non vuole neanche sentire parlare di possibili sotituti. Se Muñoz dovesse andare via, sarà subito rimpiazzato? «Prima di tutto bisogna vedere se andrà via. Anzi, al momento dico che non ci sono proprio i presupposti che possa partire. Continuo a considerare Muñoz a tutti gli effetti come un giocatore del Palermo». Cosa si aspetta dal mercato di gennaio? Ha già fatto delle valutazioni con la società? «Non abbiamo parlato di mercato con la società, in questo momento le priorità sono altre. Per il resto la filosofia non è cambiata: se dovesse andare via qualcuno, di conseguenza dovrà essere rimpiazzato». Oltre a centrare gli obiettivi, lei si è proprio «preso» il Palermo a suon di record. Si aspettava tutto questo quando è arrivato? «Quando sono arrivato, l’auspicio era quello di cercare di fare al meglio il mio lavoro e di portare la mia esperienza, per dare alla squadra l’organizzazione e la mentalità giuste che ci potessero permettere di raggiungere risultati immediati. Eravamo indietro, quando sono arrivato e vincere in B non è scontato. Ci siamo riusciti, dopo aver costruito un gruppo che ha imparato a giocare con lo stesso atteggiamento in casa e in trasferta». LA VERSIONE INTEGRALE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA