PALERMO. Un Palermo dai due volti. La rimonta subita a Bergamo ha messo in evidenza una squadra che ha completamente cambiato faccia giusto nel tempo dell'intervallo tra una frazione di gioco e l'altra. Un dato viene fuori, quando siamo a tre giornate dal giro di boa di questo torneo. Ci sono, infatti, due classifiche per queste sedici partite giocate: quella dei primi tempi in cui il Palermo avrebbe 24 punti, due in più rispetto alla classifica reale, e nella quale sarebbe in piena zona Europa al quinto posto in classifica. E poi c'è una classifica dei secondi tempi che vedrebbe, invece, la squadra di Iachini in affanno con soli 15 punti in piena zona retrocessione, in compagnia del Parma al penultimo posto, davanti solamente al Cesena. Due classifiche che bisogna, comunque, provare a interpretare. Squadra poco matura? Incapace di gestire il risultato? Un calo fisico o mentale? Tante le domande che sono emerse al termine dell'ultima gara di campionato di questo 2014. Provano a dare una risposta a queste domande due che questa squadra la conoscono bene: Giorgio Perinetti e Igor Budan. «I cali, che il Palermo fa registrare durante le partite, sono dovuti - secondo l'ex direttore dell'area tecnica rosa - principalmente alla mancanza di esperienza e di quel pizzico di malizia che servono a difendere il vantaggio che molte volte questa squadra raggiunge. Vedo una squadra che acquisisce partita dopo partita sempre più consapevolezza, ma allo stesso tempo la Serie A non perdona certe disattenzioni. Di certo Iachini è la persona ideale per accompagnare un gruppo in cui ci sono molti giocatori giovani e che sono alla prima esperienza in A. Sicuramente non è un problema di condizione fisica - aggiunge Perinetti». Sulla stessa lunghezza d'onda Budan, che, però, mette in evidenza i problemi di organico di questo Palermo. «Ho visto la partita di Bergamo e credo ci sia stato un calo psico-fisico dei rosa, in cui ha influito anche l'assenza di Iachini in panchina nella ripresa. Ma dal punto di vista generale, credo che il tasso tecnico di maggiore spessore in questa squadra sia concentrato in avanti. Appena le due punte calano d'intensità, la squadra si abbassa inevitabilmente. E alla prima virgola sbagliata, in Serie A vieni punito da attaccanti di esperienza». Andando ad analizzare queste due classifiche, inoltre, sembra che per quanto riguarda i primi tempi stia diventando sempre più una peculiarità dei rosanero la partenza a razzo. La squadra di Iachini, in casa e in trasferta, prova a sorprendere subito l'avversario e il più delle volte ci riesce. Gol-lampo che sembrano mettere subito in discesa le partite, per poi andare in difficoltà alla prima scintilla dell'avversario. Alla classifica dei secondi tempi va data, invece, una doppia chiave di lettura. È vero che il Palermo subisce un po' di più l'avversario e spesso subisce gol. Ma al tempo stesso la squadra di Iachini ha quasi sempre dato l'impressione di essere una squadra che non muore mai. Ed è per questo che vittorie importanti sono poi arrivate anche nei secondi tempi e in particolare nei minuti finali. Ci sono gli esempi dei successi su Chievo e Parma, mentre quelli più lampanti riguardano le vittorie al cardiopalma con Cesena e Sassuolo, entrambe ottenute oltre il novantesimo. (*GILE*)