PALERMO. Quello che poteva diventare un caso è subito rientrato: Franco Vazquez ha chiesto scusa per avere buttato a terra la maglia, dopo la sostituzione in Palermo-Chievo. Lo ha fatto pubblicamente, con un messaggio espresso a mezzo twitter, già nella notte seguente la partita: «Chiedo scusa a tutti i tifosi - sono le parole del fantasista del Palermo -, ero arrabbiato ma so che questa azione non si fa mai. Sono vergognato! Forza Palermo!» Vazquez si è scusato subito sia con l'allenatore che con i compagni di squadra, negli spogliatoi. Nessun antefatto, quindi, e nessun retroscena dietro al gesto dell'argentino. Una reazione, probabilmente, dettata solo dall'amarezza di non essere riuscito a incidere nell'andamento della partita per come voleva. Uno stato d'animo manifestato con questa gesto, al momento della sostituzione con Quaison, a circa un quarto d'ora dalla conclusione della gara. Forse avrà influito anche qualche fischio di troppo, ricevuto al momento del cambio. Beppe Iachini aveva subito spiegato: «Vazquez ha chiesto scusa a tutti i compagni, ha capito che quello che ha fatto non è un bel gesto». Il giorno dopo la partita è Enzo Maresca, uno tra i più anziani del gruppo rosanero, a prendere le difese del compagno: «Mi prendo la responsabilità di difendere Franco Vazquez per l'episodio di ieri - ha commentato Maresca, sempre tramite twitter -. È stato un gesto istintivo senza cattiveria. Franco è un ragazzo a posto che tiene a Palermo e al bene del Palermo». A prendere, in parte, le difese di Vazquez c'è anche il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini. «Se fossi stato io - ha dichiarato il patron dei rosanero a Live Sicilia Sport - avrei tirato una bomba nei piedi dell'allenatore. Altro che la maglietta. Il gesto non va fatto ma Vazquez non andava cambiato. Siccome io ho giocato a calcio ed ero un impulsivo, a vedere uno calmo come Vazquez fare quel gesto vuol dire che l'hanno provocato parecchio». ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA