PALERMO. L’articolata dialettica e le confuse analisi sulla partita di Torino non promettono nulla di buono, tuttavia incrociamo le dita: quella di stasera è una partita che il Palermo deve vincere. Sia pure schierando due portieri. Iachini va per la sua strada ma sa bene che solo i risultati possono tenerlo sulla panchina rosanero. Risultati, ovvero punti. Oggi sono pochi, solo sei, esattamente quanti erano dopo otto giornate nell’anno della retrocessione. La media è da B e occorre un svolta, un’impennata, che difficilmente potrà arrivare se non migliorerà anche la qualità del gioco rosanero. Impresa quasi titanica per una squadra povera di talento, solo il cuore e la compattezza possono spingere il Palermo oltre l’ostacolo. Ostacolo che oggi si chiama Chievo, dopo quello col Cesena si tratta del secondo «spareggio» casalingo di fila. Chievo che ha cambiato tecnico, ritenendo Corini troppo prudente. Col Genoa ha perso ma per più di un tempo ha dominato. Ha preso Maran che a Catania aveva fatto bene e che ha un’altra visione del calcio. Oggi giocherà con due punte (Paloschi e Meggiorini) e due centrocampisti offensivi (Birsa e Schelotto). Forse un po’ spavaldo tuttavia proteso al gioco. Una volta il Palermo sovrastava il Chievo per qualità ed esperienza, oggi non è più così. Si gioca alla pari, bene che vada. Davide contro Davide. Dunque Iachini non sembra abbia intenzione di cambiare, quasi a dire: «Non mi faccio fare la formazione da nessuno». Tuttavia la sorpresa è sempre in agguato e non è da escludere del tutto qualcosa di diverso, di più brillante e propositivo. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA