Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Resta a Palermo il processo sul peschereccio affondato al largo di San Vito Lo Capo

Il peschereccio Nuova Iside affondato a San Vito

Il presidente della IV sezione penale del tribunale di Palermo, Bruno Fasciana, ha deciso che il processo per l’affondamento del peschereccio Nuova Iside resta nel capoluogo siciliano. L’eccezione di incompetenza territoriale avanzata dalla difesa degli imputati, è stata rigettata in quanto la procura di Palermo ha iscritto per prima la notizia di reato. L’udienza di oggi è stata celebrata nell’aula bunker del carcere palermitano di Pagliarelli, vista la presenza di numerose parti civili, ammesse nella scorsa udienza, tra cui tutti i familiari delle vittime - assistiti dagli avvocati Cinzia e Antonio Pecoraro, Paolo Grillo, Aldo Ruffino e Giuseppina Scrudato -: i tre membri dell’equipaggio del Nuova Iside, i pescatori Giuseppe, Matteo e Vito Lo Iacono. Il peschereccio, fuori per una battuta di pesca, è scomparso dai radar la notte del 12 maggio 2020, a largo di Capo San Vito. Secondo la tesi accusatoria - in aula il sostituto procuratore Vincenzo Amico - il Nuova Iside sarebbe affondato in seguito a una collisione avvenuta in acque internazionali con la petroliera Vulcanello. Imputati - con l’accusa di avere causato il naufragio - il comandante della Vulcanello Gioacchino Costagliola, Giuseppe Caratozzolo, terzo sottufficiale di coperta, e il timoniere della petroliera, il romeno Mihai Jorascu. Quest’ultimo è deceduto mentre era detenuto agli arresti domiciliari in Romania. Il giudice si è riservato sulla citazione del responsabile civile e ha rinviato al prossimo 11 gennaio.

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