Dodici mesi senza stipendio e un futuro incerto. È la condizione dei nove dipendenti dell'Istituto Superiore di Giornalismo che chiedono al governo regionale di intervenire per salvare uno dei pochi enti storici rimasti in vita e salvaguardare i posti di lavoro. L'Istituto fino a qualche anno fa svolgeva molteplici attività ma dal novembre 2014 a causa di una gestione definita dagli stessi dipendenti "ignobile", ha perso tutti gli accreditamenti e conseguentemente le attività si sono ridotte al lumicino. I dipendenti, che hanno dovuto accettare una decurtazione del proprio monte ore del 60% proposta dall'ultimo cda, sono esasperati, senza stipendio da novembre 2017. L'Ente, dallo scorso mese di aprile, non ha più Cda ma un commissario ad acta. "Non siamo carne da macello" dice un dipendente. "È un nostro diritto mangiare e non possiamo pagare noi colpe di chi ha amministrato negli ultimi anni". I lavoratori chiedono anche lumi sui soldi stanziati negli ultimi anni e su come siano stati spesi, visto che l'Istituto è stato ridotto al lastrico. Adesso i dipendenti dicono "basta" e chiedono al governo regionale di intervenire al più presto. "Siamo intenzionati a mettere in atto forme di protesta - dice sempre un dipendente - affinché venga data giustizia a noi lavoratori che ci siamo ridotti in queste condizioni per colpe di chi negli ultimi anni ha amministrato l'Istituto".