PALERMO. Resteranno a braccia conserte per otto ore, domani e sabato, gli operai del Cantiere navale di Palermo, per lo sciopero nazionale proclamato dalla Fiom. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil ha indetto lo stop al lavoro in tutti gli stabilimenti del gruppo per chiedere di riaprire le trattative, ferme da mesi, sul contratto integrativo aziendale. Sono circa 459 gli operai del Cantiere navale di Palermo, ma secondo la Fiom i lavoratori, a partire da novembre, potrebbero essere collocati in cassa integrazione, perché secondo il sindacato "non sono stati ancora previsti nuovi carichi di lavoro per il sito siciliano, a differenza degli altri stabilimenti del gruppo, ai quali Fincantieri ha assegnato per i prossimi dieci anni nuove commesse". "Fincantieri - dice Francesco Foti della Fiom di Palermo - ha revocato in via unilaterale il contratto integrativo e il peso economico di questa scelta si traduce in una perdita di circa 3 mila euro all'anno per gli operai. Questa decisione colpisce solo la categoria più debole dei lavoratori del gruppo, mentre i dirigenti continuano a percepire bonus, super minini individuali e premi di produttività". Intanto, nel pomeriggio nella sede di Confidustria a Roma è in programma un incontro tra i coordinatori nazionali di Fim, Fiom e Uilm e Fincantieri.