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Viadotto, l’incognita dei lavori sull’autostrada Palermo-Catania: niente ruspe prima di luglio

PALERMO. La nomina dei commissari per gestire l’emergenza che ha tagliato in due la Sicilia non ha ancora chiarito quando le ruspe e i mezzi delle ditte incaricate dall’Anas si metteranno in moto per realizzare le opere necessarie per fare saltare il tappo tra Scillato e Tremonzelli, tappo che sta mettendo in ginocchio l’economia dell’isola. Per arrivare alla nomina di Marco Guardabassi, dirigente del ministero delle Infrastrutture, commissario per il viadotto, e di Calogero Foti, direttore della protezione civile regionale che si occuperà del fronte frane, ci sono voluti 50 giorni. Adesso si attende un preciso cronoprogramma per stabilire quando sarà possibile evitare di percorrere i 38 chilometri di sali e scendi nel territorio delle Madonie.

Da quello che si riesce a sapere il primo intervento in programma sarà l’abbattimento (l’Anas parla di decostruzione) della zona del Viadotto Himera in direzione Catania che si è piegato a causa della frana di Caltavuturo. Ma passerà ancora tutto il mese di giugno senza che i lavori inizieranno. Così dallo sciagurato 10 aprile saranno passati 80 giorni prima di vedere qualcuno all’opera nella zona del viadotto.

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