PALERMO. Parlano le vittime del racket mafioso. Dopo anni di silenzio si incrina il muro dell'omertà e i risultati si vedono: grazie alla cooperazione di chi per anni ha pagato, la Dda di Palermo ha arrestato 27 tra estortori e mafiosi - solo sei le nuove misure cautelari, 21 persone erano già detenute - e fatto luce su 13 estorsioni. Come quella subita dal gestore di un parcheggio che ha rivelato di essere stato costretto a pagare più somme di denaro o quella dei commercianti che hanno dovuto offrire soldi a titolo di finanziamento di feste patronali. Nel mirino del racket anche una ditta che faceva le pulizie allo stadio di Palermo, costretta ad assumere nove persone vicine ai clan e a dare alla famiglia mafiosa 1500 euro. Il pagamento del pizzo toccava a tutti: Imprese edili, commercianti. Dalle indagini è emerso che una impresa che ha costruito 30 unità immobiliari a Palermo ha versato 30mila euro per "proteggere" i cantieri.