PALERMO. «Le avevo dato tutto», così avrebbe detto Salvatore Li Greci, il pensionato che ha confessato di aver ucciso l’anziana moglie, Sebastiana Coppola, al sostituto procuratore Rita Fulantelli che lo ha interrogato a poche ore dal delitto, avvenuto lunedì sera nella casa di via San Raffaele Arcangelo, al Villaggio Santa Rosalia, in cui la coppia viveva da decenni. In base al racconto dell’uomo, la lite fatale sarebbe nata da incomprensioni legate all’amministrazione del denaro in casa. Sarebbe stata la donna a ritirare la pensione di Li Greci, in passato autista di pullman, e poi a ”razionarla“: «Mi dava solo 5 euro al giorno, ero esasperato». Questo il motivo - tutto da verificare - che avrebbe spinto l’anziano a prendere il bastone di una scopa e a colpire violentemente la moglie. L’autopsia eseguita ieri pomeriggio dal professore Paolo Procaccianti non ha consentito però di chiarire quanti colpi siano stati inferti alla donna né precisamente la causa della sua morte. Le ferite sarebbero tutte alla testa e non sembrerebbe possibile l’ipotesi che il decesso sia dipeso più dalla caduta della vittima che dalle botte. Saranno dunque necessari ulteriori accertamenti. Il pm ieri ha chiesto al gip Angela Gerardi la convalida del fermo e l’applicazione - nonostante l’età avanzata dell’indagato, che si trova all’Ucciardone - della custodia cautelare in carcere. L’udienza si terrà oggi a mezzogiorno.
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«Mi dava solo 5 euro al giorno, ero esasperato»
Il racconto choc di Salvatore Li Greci, fermato per l’uccisione della moglie: «Le avevo dato tutto e lei si teneva la pensione». Oggi l’udienza di convalida
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