PALERMO. Si sono svolti questa mattina nella chiesa Nostra Signora della Consolazione di via dei Cantieri a Palermo i funerali di Carlo Ruvolo, il ragazzo di 22 anni morto in uno scontro frontale in via Messina Marine, all’altezza del bar del Bivio, nella notte tra sabato e domenica.Un addio straziante, quello che tutti hanno dato al "gigante buono": il corteo è partito da via Bagolino, dove abitava il ragazzo, per poi spostarsi a via Montalbo, dove c'è stato una sorta di saluto all'attività di famiglia, che ha un negozio di tessuti e dove Carlo lavorava. "Per tutti noi era un vero e proprio gigante buono - dicono gli amici - era un ragazzo che faceva sport, vitale, esuberante, instancabile".
«Era la persona più vitale che abbia mai conosciuto, un ragazzo dall’energia straordinaria. Tutto questo non ha senso, non ha senso». Un amico guarda la bara, scuote la testa. La tocca e piange. Una ragazza lo va a consolare e gli sussura in un orecchio: «Non fare così, Carlo non avrebbe voluto». Niente lacrime, sembrano quasi vietate, ma il dolore è troppo forte, così intenso da far saltare tutti i fusibili. Ventiquattro ore prima erano lì ad organizzare la serata nei locali, il sabato sera, adesso tutto sembra essere crollato. La vita di questi ragazzi probabilmente è cambiata dal momento di quello scontro frontale tra una Peugeot e una Rover che ha portato via loro un amico, un ragazzo che tutti definiscono eccezionale.