PALERMO. Ventitré anni fa l’imprenditore Libero Grassi veniva assassinato dalla mafia. Il fantomatico «geometra Anzalone» pretendeva cinquanta milioni di lire per conto di Cosa nostra. Il titolare dell’azienda tessile Sigma, con sede a Resuttana, non solo rispose picche ma rese pubblico il suo rifiuto sul Giornale di Sicilia. «Volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe, proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia». Eppure a Resuttana, ma anche in molti altri quartieri della città, sono molti i commercianti che continuano a pagare il pizzo. Due mesi fa, l’operazione antimafia Apocalisse con una novantina di arresti, lo ha fatto emergere chiaramente. Ma è in seguito allo stesso blitz che tanti negozianti (più del 70 per cento) dell’Arenella e dell’Acquasanta hanno ammesso di essere vittime del racket ed hanno cominciato a collaborare con i magistrati. Chissà, magari pensando anche a quell’uomo magro e coraggioso che venne fatto fuori da Salvino Madonia che esplose i tre colpi e da Marco Favaloro che attese in macchina il killer per fuggire. Tra i mandanti Francesco Madonia, padre dell’esecutore materiale. Ma anche Totò Riina e Bernardo Provenzano, questi ultimi due condannati all’ergastolo dalla Corte di Cassazione nel 2008. Erano, invece, le 7,36 del 29 agosto del 1991, quando Grassi venne ucciso in via Vittorio Alfieri, sotto casa sua. Da quel luogo, alla stessa ora dell’assassinio, comincerà venerdì mattina un fine settimana di commemorazioni.
«Il coraggio di essere Libero» si chiama la manifestazione di tre giorni organizzata dalla famiglia dell’imprenditore e da Addiopizzo. «Grassi che con la sua pubblica e ferma resistenza al fenomeno delle estorsioni – scrivono in una nota i promotori dell’iniziativa - maturò in solitudine il coraggio di denunciare il sistema del racket mafioso. Oggi sarebbe affiancato da centinaia di colleghi, che in questi anni con l'ausilio del movimento antiracket, si sono finalmente liberati da ogni forma di taglieggiamento, oltre che da migliaia di cittadini pronti a sostenere la sua scelta». Dopo il momento di raccoglimento, in via Alfieri, la kermesse dedicata a Libero Grassi si sposta da «Sconzajuoco», la spiaggia libera attrezzata gestita da Addiopizzo sul lungomare di Isola delle Femmine. Lì sono in programma tutti gli altri appuntamenti. Nel pomeriggio di venerdì, alle 19, è previsto un «apericena» con i prodotti del marchio certificato Addiopizzo, ovvero di quelle aziende che hanno dichiarato apertamente di non sottostare all’imposizione dell’obolo da parte della mafia. Alle 21, l’incontro-dibattito «Cinema e pizzo a Palermo» con il giornalista Lirio Abbate, il magistrato della Direzione distrettuale antimafia Francesco Del Bene e Valerio D’Antoni di Addiopizzo. A seguire la proiezione del film di Pif «La mafia uccide solo d’estate». Sabato sera alle 20 il collettivo «Abattoir – voci dal macello» andrà in scena con «A megghiu parola è chidda ca si dici», un reading musical-satirico. Alle 22, «Comici in spiaggia» con I 4 Gusti, Roberto Lipari e I Quantobasta. Successivamente, sarà proiettato il video «Io sono mafioso», realizzato da Giuseppe Emanuele Cardinale, in collaborazione con la Tiz. Giornata conclusiva domenica 31 agosto che inizia alle 19,30 con la presentazione del libro «Una mamma in Addiopizzo» di Anna Maria Santoro. Oltre all’autore, saranno presenti la giornalista Alessandra Ziniti, il magistrato della Dda di Palermo Annamaria Picozzi e Daniele Marannano di Addiopizzo. Alle ore 20,30 si esibiranno le band giovanili di Addiopizzo Young. Alle 22 suonerà l’Orchestra popolare Rosa Parks.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero, ma è necessaria la prenotazione degli appuntamenti che avranno luogo da Sconzajuoco. «Parte del ricavato delle serate – fanno sapere gli organizzatori - sarà devoluto al fondo per l’investimento collettivo destinato ad un intervento di riqualificazione urbana previsto a piazza Magione o al Parco della Favorita».