PALERMO. «Rare e privilegiate», le arterie che saranno spazzate quotidianamente dalla Rap. La novità è che il Piano di spazzamento del Comune c’è. Pronto: revisione al precedente, datata 25 giugno corrente anno. Centotrenta pagine fitte fitte di centinaia di strade su mappa Excel in rigoroso ordine alfabetico, e i vagiti del piano, nuovo di zecca e ancora sui tavoli degli uffici, diventano, fra le righe, anche domande. E mugugni. Questi, diciamolo subito prima di descrivere i punti salienti del colossale documento di servizio, provengono da centrodestra: in sede di approvazione del contratti di servizio di Rap, il gruppo di Forza Italia a Sala delle Lapidi, per bocca del suo presidente Giulio Tantillo, era stato controparte del «patto» per placare le polemiche su servizi e importi, che garantiva appunto la redazione del Piano di spazzamento. Che, però, ora non piace del tutto. E di quello di diserbo, in appendice, che deve ancora vedere la luce. I novanta giorni che l’assessore al Bilancio si era preso per mantenere l’impegno, sono stati qualcuno in più, ma ora il piano c’è. Cambia la logica: da quella «circoscrizionale» alla cura strada per strada. La prima, fanno capire negli uffici della Rap, ripartiva la città in zone di intervento, che venivano «affrontate» per tutti i servizi dalle stesse squadre. Ora pare che i compiti saranno più diversificati, invece.
Andando al dunque, le strade che sfuggiranno alla «regola del 2» (o del 3), che significa pulizia bi o trisettimanale, comune alla maggior parte dei quartieri, sono le più centrali o importanti dei quartieri storici o residenziali. Ma ci sono pure zone che verranno spazzate ogni giorno: poco invidiabile primato che, per esempio, è detenuto dalla porzione di corso dei Mille nella zona di piazza Favara e da via Etna e altre strade vicine, nel quartiere Villagrazia.
A sentire la ramazza ogni giorno saranno le principali piazze e isole pedonali, come piazza Bellini e vie limitrofe, piazza Santa Caterina e immediati paraggi, piazza Pretoria, piazza San Domenico, piazza San Francesco di Paola, Politeama e via Turati, piazza Sant’Oliva e dintorni, piazza Cappuccini, piazza Verdi, piazza Ballarò e quelle dei mercati principali, Casa Professa. Ancora, piazzetta Bagnasco, il «fronte» Cattedrale su via Matteo Bonello, salita Belmonte di fronte a Villa Igiea. Naturalmente, corso Vittorio Emanuele e via Libertà, comprese le traverse principali. E via Croce Rossa nei pressi di Villa Sofia, via Alcide De Gasperi, via Sciuti, gli slarghi davanti ai cimiteri come piazza Sant’Orsola, corso Tukory all’intersezione con il mercato di Ballarò, via Dalla Chiesa presso il Giardino Inglese, via Candelai (uno dei cuori della movida), via Cavour. Nei quartieri residenziali, spuntano anche la corsia laterale di viale Strasburgo fino all’incrocio con via Inghilterra, piazza San Lorenzo, vari segmenti di via Marchese di Villabianca, la parte bassa di via Ernesto Basile. Con gli «strani casi» delle strade divise: via Emerico Amari sarà pulita giornalmente dal Politeama a via Roma e davanti alla Camera di commercio. In mezzo, due volte alla settimana. O via Bara all’Olivella, spazzata ogni giorno nella parte bassa che ospita i palazzi Branciforti e Lampedusa, tre volte alla settimana per il resto. Se non ci saranno modifiche, dice Tantillo, «non basterà. Non c’è logica organica, il Consiglio dovrà discuterne subito, prima dell’approvazione del bilancio». Il presidente della Rap, Sergio Marino, preferisce «non rilasciare commenti su un atto che non è ancora a conoscenza di tutti». Fino a ieri.