PALERMO. Il 90% degli agenti che oggi a Palermo avrebbero dovuto essere impegnati nell'attività di accoglienza alla nave Urania con a bordo 500 migranti, ha annunciato di essere malato. Lo sostiene il sindacato Consap sottolineando che la cosa potrebbe «non essere casuale» e potrebbe essere legata alla paura dei poliziotti di contrarre malattie. «I poliziotti non si sentono tutelati - afferma il sindacato - hanno paura per se e per le proprie famiglie». L'alto numero di defezioni, prosegue la Consap «deve fare riflettere chi ci comanda. Sono inutili le raccomandazioni a mantenere la calma, vogliamo fatti e non più parole. I poliziotti sono tra i figli migliori dello Stato italiano e lo Stato come li tutela? QUESTURA: L’ACCOGLIENZA È STATA REGOLARE. Solo pochi poliziotti erano assenti per motivi di salute alle 7.30 di stamani, quando è attraccata al porto di Palermo la nave militare «Urania» con a bordo 529 migranti, di cui 47 donne e 55 minori, tratti in salvo nei giorni scorsi nel canale di Sicilia, nell'ambito dell'operazione «Mare Nostrum». Lo dice la questura di Palermo smentendo le notizie date dal sindacato Consap secondo cui «il 90 % dei poliziotti si è messo in malattia». «Le complesse attività di accoglienza, identificazione, fotosegnalamento e vigilanza dei migranti arrivati in porto si sono svolte regolarmente dice la Questura - L'assenza per motivi di salute ha, infatti, interessato solo una esigua, fisiologica percentuale (poche unità) del complessivo dispositivo impiegato nei relativi servizi. La temporanea indisponibilità non ha pertanto minimamente inficiato l'operatività o compromesso le condizioni di sicurezza delle attività di accoglienza che, svolte nel massimo rispetto dei vigenti protocolli sanitari e con il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, hanno avuto termine addirittura in anticipo rispetto all'orario previsto». La nota della questura conclude: «Nessuna particolare preoccupazione si registra negli operatori di Polizia, regolarmente sottoposti ai previsti controlli».