PALERMO. A distanza di pochi giorni, un altro caso di violenza al Pronto soccorso di Villa Sofia. Stavolta a farne le spese sono stati un medico e un infermiere, aggrediti da un giovane di 23 anni arrivato nell'area di emergenza nella notte e poi bloccato dalla polizia. Il giovane, secondo la ricostruzione dei medici, era ubriaco e ha aggredito il personale: all'infermiere ha rotto gli occhiali, il medico ha riportato una contusione. Lo rende noto la Cni-Fsi Sicilia. «È inconcepibile che, ancora oggi, dopo appelli, denunce, richieste di incontri con i prefetti e comunicati stampa gli infermieri che operano, in prima linea, per la tutela del cittadino, siano fatti oggetto di aggressioni vili - commenta Calogero Coniglio, segretario regionale del Cni-Fsi Sicilia, Coordinamento nazionale infermieri aderente alla Federazione sindacati indipendenti - ancora una volta ci ritroviamo a raccontare e denunciare episodi in cui colleghi che, armati solo di competenza, serietà e professionalità, si scontrano con l'arroganza e la prepotenza di chi conosce solo il linguaggio della violenza». «Il sistema sanitario - continua Coniglio - sta subendo tagli ai mezzi, alle strutture ed al personale, con posti letto che vengono cancellati, personale che viene collocato a riposo e che non viene rimpiazzato. Se ancora la prestazione sanitaria nella nostra regione mantiene certi standard di qualità ciò è dovuto, esclusivamente, all'impegno ed all'abnegazione del personale sanitario. Alla luce di ciò, come organizzazione sindacale degli infermieri e del personale sanitario, chiediamo a gran voce che i Prefetti della Sicilia, già da noi informati della problematica, nelle loro qualità di rappresentanti del Governo centrale sul territorio regionale, adottino delle misure forti e non più rinviabili per garantire la sicurezza di chi opera, in trincea, per la salute dei siciliani».