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Acqua in provincia di Palermo, tre mesi di «respiro»

Nuovo no di Onda Energia alla gestione e lunga riunione fra i 52 sindaci coinvolti e il presidente della Regione Crocetta, che adotta una soluzione provvisoria. Commissariamento e gestione dell’Ato prorogati fino al 31 ottobre, ma dieci Comuni potranno riprendere in carico le reti

PALERMO. Si spacca la gestione del servizio idrico nei 52 Comuni della provincia. Le dieci amministrazioni che nei mesi scorsi, con tanto di sentenza dalla loro, hanno chiesto a gran voce di poter gestire le reti autonomamente, sono state accontentate dal presidente della Regione Crocetta. Per gli altri, invece, l’acqua è garantita fino al prossimo 31 ottobre, giorno in cui scadrà l’ultima proroga concessa dalla prefettura all’Ato idrico che – vista la situazione di emergenza – ha gestito il servizio da dopo il fallimento di Aps, l’ex Acque potabili siciliane. Poco più di tre mesi di tempo che dovranno servire per redigere una legge regionale sull’acqua che detti linee guida uniche e che, però, è ancora ferma nella quarta commissione all’Ars, la Ambiente e Territorio.
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