PALERMO. Il miracolo di Rosalia lo conoscono tutti. Era il 1625, Palermo era devastata dalla peste e Santa Rosalia apparve a un povero saponaro, salito su Monte Pellegrino per suicidarsi. Gli chiese di riferire all’arcivescovo di portare in processione le ossa ritrovate l’anno prima, promettendo che la peste sarebbe cessata. E il 9 giugno 1625 così avvenne. Ma nessuno sa che probabilmente la Santuzza appare ancora in sogno e opera prodigi. L’ultima commovente testimonianza arriva proprio in questi giorni a Palermo. La racconta il parroco della Cattedrale, monsignor Filippo Sarullo, durante la messa di apertura dei festeggiamenti in onore di Santa Rosalia, le cui reliquie verranno portate domani in processione, alle 19, nella bellissima urna argentea. Su quell’urna, pochi giorni fa, una donna della provincia di Roma è venuta a pregare assieme al marito e a due figli gemelli di due anni e mezzo. Un maschietto e una femminuccia che rappresentano un «miracolo». «Sposata da anni - racconta don Filippo - questa donna non poteva avere figli. Era già rassegnata, visto che i medici avevano detto che al 99,99% non avrebbe potuto concepire. Nel maggio del 2011 ebbe un sogno: una donna le si presentò col nome di Santa Rosalia. La signora le confidò istintivamente che non poteva avere figli. Santa Rosalia le accarezzò la guancia e le rispose: “Tu avrai dei figli”». La signora, dopo un mese, era già in gravidanza di due gemelli. Spontaneamente ho chiesto alla signora se conoscesse Santa Rosalia. Mi disse di non averla mai sentita nominare. “Sono della provincia di Roma - mi ha risposto -, non avevo mai sentito parlare di questa santa. Tanto che la mattina, appena sveglia, ho cercato su internet qualche notizia”». La signora ha deciso di venire a Palermo con la sua famiglia per ringraziare Santa Rosalia, per venerare le sue reliquie in Cattedrale. Poi un pellegrinaggio su Monte Pellegrino. «Ha lasciato qui due ex voto - confida il parroco -, due medagliette in oro col nome dei bambini. La femminuccia ha per secondo nome Rosalia. È stata una grande emozione apprendere che il sogno ancora una volta si ripete. Santa Rosalia chiede a tutti di amare la vita, di rispettarla, di custodirla e di accoglierla».