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Estorsioni a Palermo, così il clan «destagionalizzava» per evitare i controlli

Operazione Apocalisse. Troppi rischi a Natale, all’Arenella pizzo anticipato ai Morti. In questo modo i picciotti riuscivano a trascorrere le feste coi loro cari senza dover correre tra un’attività commerciale e l’altra

PALERMO. Per evitare i controlli e rischiare meno il clan dell’Arenella «destagionalizzava» il pizzo. Un modo per riuscire anche a trascorrere le feste con i propri cari senza dover correre tra un’attività commerciale e l’altra. È quanto emerge dalle intercettazioni dell’inchiesta «Apocalisse» che, il 23 giugno scorso, ha portato a 91 arresti a Palermo.
È questa l’idea che avrebbe avuto il clan dell’Arenella, come emerge da alcune intercettazioni dell’inchiesta «Apocalisse» che, il 23 giugno scorso, ha portato a 91 arresti. «Noi altri dobbiamo anticipare perché poi gli sbirri lo sanno», afferma Lorenzo Flauto, presunto affiliato della famiglia dell’Arenella. Il suo suggerimento è evitare di chiedere il pizzo a Natale e Pasqua, i periodi storicamente legati all’incasso del denaro delle estorsioni, quando cioè i controlli delle forze dell’ordine sono maggiori. Flauto, dunque, propone di anticiparne la riscossione «ai morti», cioè al 2 novembre.
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