PALERMO. «Sono serena, quanto accaduto non cambia la mia voglia di far bene il mio lavoro. Sono grata al mio staff che è al lavoro per far sì che la macchina organizzativa e artistica del Festino di Santa Rosalia funzioni al meglio». Così l'imprenditrice Monica Maimone, regista e art director della MyMoon, in merito all'aggressione subita tre giorni fa ad opera di due individui che l'hanno malmenata, suggerendole di lasciare la città. La MyMoon è tornata a Palermo dopo quasi vent'anni dall'organizzazione dei Festini del '95, del '96 e del '97 che trasformarono per la prima volta quella che era una festa popolare in un grande evento spettacolare. Da quella esperienza sono nate tante collaborazioni con professionalità palermitane che sono entrate a far parte stabilmente dell'equipe MyMoon. Anche quest'anno lo staff costituito da artisti e maestranze palermitane per un programma di iniziative che esordiranno il 10 luglio e culmineranno con il consueto corteo trionfale la sera del 14 luglio.
L'imprenditrice ricostruisce quanto accaduto: «L'incontro fuori dall'albergo è stato casuale, nessuno sapeva che sarei uscita dal mio albergo per prendere un gelato a mezzanotte: non penso che i due uomini ben vestiti e uno con un Rolex addosso mi stavano aspettando». E aggiunge: «Mi sono sentita chiamare per nome, mi sono avvicinata. Erano due uomini corpulenti e ben vestiti. Uno aveva i capelli castani brizzolati. L'uomo più alto mi ha detto che dovevo lasciare Palermo, che io con il Festino non c'entravo nulla. Il Festino doveva restare ai palermitani. Io gli ho risposto con una parolaccia e lui mi ha spinto per terra, e l'altro che non ha detto nulla, mi ha dato un calcio». «Come ho detto alla polizia i due non li conoscevo - afferma l'imprenditrice - loro evidentemente mi conoscevano bene. L'unico che ha parlato mi ha detto in siciliano che me ne dovevo andare e che io con il Festino non c'entravo nulla». Adesso la speranza dell'imprenditrice è che questa storia non oscuri il 390esimo Festino. «Dopo che quello che è accaduto spero che adesso posso solo lavorare alla riuscita della manifestazione. Ho una scorta simpaticissima. La metà della mia vita la passo a San Paolo in Brasile, anche lì ho la scorta, per altri motivi, mi occupo di narcotraffico - aggiunge l'imprenditrice -. Non c'è nulla che mi possa spaventare. E poi vorrei sottolineare che le maestranze che stanno lavorando alla manifestazione sono tutte palermitane. L'unica, che fino ad un certo punto, non c'entro nulla sono io. Ma vado avanti».
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