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Stabilimenti, rilasciata la prima concessione edilizia a Mondello

Lo sportello unico Attività produttive ha dato l’autorizzazione al «Cala Levante». Il sindaco: apprezzamento per chi dà buon esempio nel rispetto delle norme

PALERMO. Per Mondello e i gestori dei lidi balneari della costa ieri è stato uno di quei giorni da segnare sul calendario. E per di più con la penna rossa. Il Suap, lo Sportello unico per le Attività produttive, infatti, ha rilasciato la prima concessione edilizia allo stabilimento «Cala Levante«.
«Questo primo completamento dell’iter previsto per gli stabilimenti balneari – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico, Giovanna Marano – sancisce l’avvio di una nuova fase, all’insegna del rispetto delle regole e delle normative». E, in effetti, si tratta di una decisione di non poco conto, se si considera che l’intricata questione dell’autorizzazione per il montaggio delle cabine lungo il litorale di Mondello (con l’Italo Belga protagonista assoluta) va avanti ormai da intere settimane e parecchie volte si è temuto per l’avvio regolare della stagione dei bagni. «Ho fatto la richiesta circa un mese fa – esordisce Luca Insalaco, titolare dell’associazione Okeanos, concessionaria del Cala Levante –. Nel mio stabilimento sono presenti circa 50 postazioni, ma nessuna cabina». L’imprenditore era già in possesso di un’autorizzazione edilizia che, però, secondo il Suap non era abbastanza: «Mi hanno chiesto di acquisire la concessione edilizia, perché la sola autorizzazione non era sufficiente – racconta –. E mentre quest’ultima non prevede pagamento di oneri, per la concessione ho dovuto pagare un canone. Se non l’avessi fatto, non avrei potuto avviare l’attività estiva». Che, a questo punto, prenderà il via già questo fine settimana, anche se con quasi un mese di ritardo: «Ho dovuto aspettare che si facesse chiarezza – continua Insalaco –. Si tratta, purtroppo, di un canone che si aggiunge a quello già pagato alla Regione per la concessione del demanio marittimo». Per un totale di migliaia di euro che l’imprenditore ha dovuto versare alle amministrazioni. Come se non bastasse, però, il «Comune ci obbliga a garantire un certo numero di parcheggi o, in sostituzione, a versare un’altra quota (circa 2 mila euro a posto auto, ndr). Così – aggiunge – ho dovuto stipulare una convenzione con un hotel vicino e predisporre un servizio di bus navetta. Mi sento penalizzato – conclude Luca Insalaco –, tra i due canoni da pagare, i posti auto da trovare e il ritardo nell’apertura. Le decisioni vanno prese in tempo utile». Intanto, ieri anche il sindaco Leoluca Orlando ha espresso il suo apprezzamento per «il titolare del lido e per tutti quelli che daranno buon esempio di rispetto delle norme amministrative». Proprio su questo fronte, però, resta aperta la questione dell’Italo Belga: appena pochi giorni fa la decisione del gip Fernando Sestito di non accogliere la richiesta di sequestro, avanzata sulla scorta di una presunta violazione ambientale.

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