PALERMO. Il business del caro estinto è uno dei principali introiti di Cosa nostra, porta migliaia di euro al giorno nelle casse del clan di Resuttana. Quello che il collaboratore Manuel Pasta aveva raccontato già nel 2010 ("A Palermo - aveva detto - ci sono dai 40 ai 60 funerali al giorno. Avevamo progettato di fare pagare alle agenzie di pompe funebri cento euro a funerale. Avremmo avuto un guadagno di 4.000-6.000 euro al giorno") continua a essere uno degli affari più in voga della mafia palermitana, come dimostrano le intercettazioni dell'operazione Apocalisse che ha portato a 95 misure di custodia cautelare. Antonio Siracusa (uno degli arrestati) nel 2012 diceva di essere stato contattato da tale Carlo, associato a un'agenzia di pompe funebri, il quale, essendo a conoscenza del meccanismo di gestione operato da Cosa Nostra, si era offerto di gestire quello che ruotava attorno all'ospedale "Villa Sofia" per loro conto. Siracusa gli aveva risposto che al momento c'era già chi se ne occupava, ma in seguito si sarebbe potuta valutare questa sua proposta. Giuseppe Fricano, colloquiando con Siracusa, affermava che le imprese dovevano essere "responsabili a catena", mentre "Carlo" si sarebbe potuto organizzare in seguito. "Questo Carlo - dice Siracusa - dentro a Villa Sofia, lui lo sa come sono le tarantelle... giustamente mi fa: che fa me la sbrigo io? No! Per ora c'è chi se la spirgugghia (se la sbriga, ndr)". "Ci stiamo muovendo bene!", si vanta un altro degli arrestati, Nicola Geraci.