Palermo

Martedì 26 Novembre 2024

Stipendi gonfiati, bufera al Coime di Palermo: notificate 11 ordinanze

PALERMO. Ferie truccate, voci in più in busta paga, buoni pasto anche a pensionati e persone decedute e indennità per il lavoro notturno anche a chi lavorava solo di giorno. A poco più di tre anni dallo scandalo sugli stipendi gonfiati al Coime, la procura ha chiesto e ottenuto l’emissione di undici ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti dipendenti e funzionari del Comune di Palermo, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al peculato, falso e accesso abusivo a sistema informatico.
L’operazione, condotta dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura, è il risultato di una complessa indagine avviata nel 2011 ed è stata ribattezzata «Bancomat», proprio per sottolineare come alcuni dipendenti del Coime e del Comune utilizzavano le casse e i soldi pubblici per arrotondare lo stipendio.
Il caso scoppiò nel mese di aprile del 2011, quando gli uffici della Ragioneria generale scoprirono una serie di irregolarità che portarono al trasferimento di nove funzionari e alla sospensione di altri due, destinati ad altri incarichi. Oltre alle ferie truccate che facevano gonfiare gli stipendi, è emerso il calcolo sbagliato (per eccesso naturalmente) dei buoni pasto che finivano anche a pensionati e persone decedute, l’indennità di turnazione attribuita secondo il parametro più alto, quello notturno. Anche il calcolo del trattamento di fine rapporto sarebbe stato con il trucco, ma solo per alcuni degli operatori contabili finiti nell’occhio del ciclone. Dopo tre anni di indagini, i carabinieri hanno chiuso il cerchio e individuato i presunti responsabili.
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà oggi alle ore 10.30 presso la Palazzina «M» della Procura della Repubblica di Palermo.

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