PALERMO. Si chiama Pudm e sta per piano di utilizzo del demanio marittimo. Si tratta, come si legge nell’edizione odierna del Giornale di Sicilia, di 42 articoli racchiusi in 24 pagine che per la prima volta illustrano in maniera chiara e rigida cosa si può fare nelle aree demaniali. Insomma, una normativa che indica le nuove regole sugli stabilimenti. Il testo è frutto del lavoro dell’uffcio Urbanistica del Comune e adesso è al vaglio della commissione dello stesso ramo. Il passaggio successivo sarà l’esame del Consiglio comunale.
Ma ecco le regole salienti che si leggono nel documento: giusto per non lasciare dubbi o equivoci, «gli stabilimenti balneari sono soggetti al rilascio della concessione edilizia». E chi possiede la concessione di aree demaniali, «deve sempre garantire l’accesso alla battigia in maniera libera e gratuita»; per le concessioni a scopo balneare «il 20 per cento dell’area deve essere lasciata libera senza posizionamento di lettini o sdraio, alla quale la collettività indifferenziata deve potere accedere pagando una tariffa giornaliera di 1/8 rispetto alla tariffa minima prevista per chi intende usufruire dei servizi»; le strutture sul demanio devono avere «un provvedimento edilizio abitativo».