Palermo

Martedì 26 Novembre 2024

"Organizzò violenta rapina a Torino": arrestato diciassettenne palermitano

PALERMO. La polizia ha arrestato a Palermo un diciassettenne responsabile di  una violenta rapina messa a segno a febbraio scorso in una gioielleria di Torino, dove è rimasto ferito il proprietario, a cui sono stati sottratti 300 mila euro di gioielli.
Aveva destato abbastanza  clamore  l’ episodio accaduto la mattina del 12 febbraio 2014, a Torino,  nella centralissima via XX settembre, in pieno giorno.  Due individui, infatti, avevano  organizzato una  violenta rapina all’interno della gioielleria “Trumaz”.  Intorno a mezzogiorno , il  giovane aveva fatto ingresso nei locali della gioielleria dicendo di voler acquistare un orologio per fare un regalo alla fidanzata in vista dell’imminente festa di San Valentino.  Proprietario e finto cliente, durante le fasi della trattativa, sono stati raggiunti da un postino, che in realtà era il secondo rapinatore, che  aveva indosso giacca e casco delle Poste Italiane, rubati qualche giorno prima a Moncalieri.  Il finto postino ha estratto una pistola: inattesa la reazione della vittima.  Ne è nata una colluttazione a conclusione della quale il rapinatore avrebbe avuto la peggio se non fosse stato “efficacemente” coadiuvato dal suo complice, intervenuto con uno spray urticante spruzzato sul viso della vittima . Il gioielliere, reso ormai inoffensivo, è stato, quindi, più volte colpito al volto con il calcio della pistola, subendo fratture ed ecchimosi.  La vittima, una volta ferita, è stata costretta ad aprire la cassaforte dalla quale i malviventi hanno prelevato gioielli per un valore di oltre trecentomila euro.  I due sono poi velocemente fuggiti a bordo di due scooter, uno dei quali rubato  allo stesso gioielliere. L’individuazione e l’arresto del minore  sono avvenuti dalla collaborazione fra le due sezioni “Antirapina” della polizia di Palermo e Torino.  A individuare subito le origini palermitane del rapinatore minorenne , la testimonianza  della vittima che, in ragione della sua “familiarità” con il dialetto palermitano, ne ha riconosciuto la cadenza.  I poliziotti della mobile torinese, sulla base della segnalazione giunta dalla vittima, hanno informato i colleghi palermitani, spedendo loro importanti immagini della rapina registrate dalle telecamere dell’esercizio e che avevano ripreso il finto cliente a volto scoperto.  Il diciassettenne si è scoperto avere un consistente  curriculum criminale ed era quindi già noto alle forze dell’ordine.  I poliziotti della Mobile di Torino, con il supporto anche della Polizia Scientifica, hanno compiuto una serie di accertamenti che hanno fornito elementi determinanti, che hanno portato alla emissione del provvedimento di custodia in carcere. In particolare, dallo sviluppo dei tabulati telefonici dell’utenza in uso al minore, è stata provata la sua presenza a Torino proprio il giorno della rapina. La comparazione fisiognomica delle immagini registrate e le foto segnaletiche del minore hanno completato il forte quadro indiziario emerso nei confronti del rapinatore. Indagini in corso per risalire al complice ed alla refurtiva.

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