Palermo

Martedì 26 Novembre 2024

Palermo, tribunale nell'obiettivo della mafia Teresi: "C'è preoccupazione"

PALERMO. Dopo la riunione del comitato provinciale per l'Ordine e la sicurezza pubblica, convocato ieri, in seguito all'ultimo allarme attentato al palazzo di giustizia di Palermo lanciato da un confidente, è scattato oggi un piano straordinario per la messa in sicurezza del tribunale. Un pool composto da esponenti delle forze dell'ordine, tecnici del Comune e del Provveditorato per le Opere pubbliche, insieme al procuratore Francesco Messineo, ha fatto un sopralluogo per individuare le aree più esposte e meno sorvegliate del palazzo di giustizia. «Si tratta di un piano di interventi complesso - spiega il capo dei pm - perchè di fatto, tranne alcune zone, sono diversi i punti in cui è necessario potenziare la sorveglianza».  Il progetto prevede l'interdizione di altre aree, oltre quella della procura al secondo piano già off limits ai non addetti ai lavori e, tra l'altro, un sistema di videosorveglianza e la chiusura di alcuni accessi.     La fonte confidenziale avrebbe parlato di un piano per colpire con l'esplosivo il tribunale. Un allarme ritenuto serio dagli inquirenti. «Forse si è individuato nel Palazzo di giustizia di Palermo un punto debole. Colpire un magistrato all'interno del Tribunale sarebbe dirompente, non solo per il fatto in sè ma anche per l'immagine della sicurezza del Paese», ha commentato il procuratore aggiunto Vittorio Teresi a margine del processo sulla trattativa Stato-mafia che oggi ha visto sul banco dei testi l'ex ministro dc Vincenzo Scotti.    Teresi ha espresso poi solidarietà al pg Roberto Scarpinato vittima ieri, mentre in Prefettura si discutevano le misure straordinarie per il tribunale, di una lettera di minacce recapitata all'ANSA. Nella missiva che, secondo gli inquirenti sarebbe arrivata volutamente nel giorno della convocazione del Cosp, si parlava di un «regalo scoppiettante» per Scarpinato.  «C'è molta preoccupazione per queste minacce - ha aggiunto Teresi - .Mando un abbraccio solidale a Scarpinato che si impegna moltissimo per assicurare a tutti i magistrati del distretto il massimo della sicurezza».  E sempre ieri il pg aveva convocato un incontro con tutti i pm del processo sulla trattativa in corso davanti alla corte d'assise. Al dibattimento oggi è stato chiamato a deporre Scotti che ha raccontato in aula di quando, nel marzo del 1992, dopo l'omicidio dell'eurodeputato Salvo Lima, lanciò un allarme attentati attraverso una circolare indirizzata ai Prefetti che sarebbe dovuta restare top secret e che, invece finì sui giornali. Il rischio che, dopo Lima, ci fossero altri cadaveri eccellenti era stato segnalato all'allora ministro dell'Interno dai Servizi. Ma l'allarme non fu preso sul serio e ci fu chi, come l'ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti, parlò di patacca. 

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