Palermo

Venerdì 20 Settembre 2024

Palermo, estorsioni al Policlinico: due arresti

PALERMO. Avrebbero minacciato e tenuto sotto pressione i vertici dell'azienda sanitaria Policlinico di Palermo per non fare rescindere il contratto di pulizia e sanificazione dei locali. All'alba gli agenti della Digos hanno arrestato Marco Tuzzolino e Dario Anzalone, entrambi di 35 anni, dopo lunghe indagini coordinate dal sostituto procuratore Siro De Flammineis. Sono accusati di minacce, estorsione e interruzione di pubblico servizio.  La vicenda ruota attorno all'appalto aggiudicato alla ditta calabrese Euroservice srl, società che aveva presentato un forte ribasso ma che non avrebbe garantito il servizio previsto dal capitolato d'appalto. I vertici aziendali avevano proposto la rescissione del contratto e a quel punto sarebbero entrati in azione Tuzzolino e Anzalone che avrebbero creato un clima di costante intimidazione durato oltre due anni, a partire dalla fine del 2011. La denuncia, nel 2012, è stata presentata dal direttore generale dell'azienda sanitaria.
Sarebbe stato Tuzzolino, ritenuto dagli agenti della Digos titolare occulto di un bar nella zona del Policlinico, a minacciare i dipendenti dell'ospedale per ottenere attestazioni positive sulla pulizia dei locali. L'appalto prevedeva standard che non venivano rispettati. Per proseguire nel servizio, nonostante livelli di pulizia non soddisfacenti, Tuzzolino avrebbe minacciato il capo sala del reparto di chirurgia vascolare e quello del reparto di terapia intensiva neonatale.
 Con violenza avrebbe negato gli interventi di pulizia e sanificazione al tecnico della camera iperbarica e al personale del reparto di chirurgia clinica respiratoria. Tutto per garantire il
massimo profitto alla Euroservices, limitando il più possibile gli interventi effettuati per contenere i costi del servizio. A Tuzzolino e Anzalone viene contestato il reato di estorsione. Dietro minacce, i due hanno imposto ai propri dipendenti la disdetta dell'iscrizione a un sindacato rappresentativo, per favorire il transito verso un'altra sigla: le iscrizioni passarono da 113 ad 8, creando alla sigla sindacale anche il mancato introito di duemila euro.
«Non c'è stata una trasmigrazione dalla Fisascat Cisl, nessun passaggio monolitico dei lavoratori alla Uil, ma in diverse sigle sindacali», precisa la questura di Palermo che parla di fraintendimento. Sottolinea in una nota  la Uiltucs: «L'organizzazione coinvolta non è per nulla di area Uil come è stato riferito ai cronisti. La Uiltucs non c'entra nulla e lo ripetiamo, lo dimostrano le carte: noi non abbiamo mai avuto alcun boom. Anzi nel tempo abbiamo sempre messo in atto manifestazioni di protesta e ci siamo sempre opposti a ogni operazione che potesse danneggiare i lavoratori, non risultando mai compiacenti a nessuno». Alcuni lavoratori, almeno una trentina erano transitati nel sindacato Asia. Lo stesso Dario Anzalone, finito in manette oggi insieme a Marco Tuzzolino era rappresentante della stessa organizzazione sindacale Asia.

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