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Usura, commerciante e complice arrestati a Palermo

PALERMO. Grazie alla denuncia di una vittima, la polizia di Stato ha arrestato a Palermo il titolare di un piccolo negozio di alimentari nella zona di corso Calatafimi, e un suo complice, rappresentante di commercio, accusati di usura. L'esercizio commerciale aveva sistemi di allarme sofisticati e godeva di una rete di protezione costituita da vigilanze, anche fisiche, di persone compiacenti. Nel negozio gli agenti hanno trovato denaro contante e promemoria delle cospicue somme prestate a usura, perché gravate da tassi pari almeno al 10% mensile. Le indagini sono orientate ad accertare le identità di  ulteriori complici che possano avere svolto un ruolo nel giro di usura.

La centrale dell'usura, per gli agenti del commissariato Porta Nuova, era un minimarket nella
zona di corso Calatafimi, gestito da Giuseppe Oddo, 69 anni, in Largo Pisani. Il suo complice sarebbe stato un rappresentante di commercio, Francesco Sportaro, 32 anni. Le indagini scaturiscono dalla denuncia di una vittima che ha raccontato il giro di usura nel quale era rimasto intrappolato. Un incubo da cui è uscito dopo che si è rivolto agli agenti.


Nel corso di una perquisizione nel negozio è stato trovato il libro mastro dei prestiti e dei soldi incassati. I poliziotti hanno accertato che i due potevano contare su vedette anche notturne. Su questi complici sono in corso indagini. Il commerciante e il rappresentante garantivano prestiti che venivano ripagati con assegni dove era segnato l'importo ma non la data. Ogni mese di ritardo veniva calcolato un interesse del 10% sulla cifra. Era così che, a fronte di un debito di 15 mila euro, le vittime (piccoli imprenditori) erano costrette a restituire anche 50 mila euro. Se il debito non veniva saldato scattavano ritorsioni e minacce. Per questo Sportaro e Oddo dovranno rispondere anche di estorsione. Le vittime finora accertate sono quattro, ma non si esclude che possano essere di più.

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