PALERMO. La Giunta comunale di Palermo ha deliberato lo schema di regolamento per l'applicazione della Tasi che sarà proposto al Consiglio comunale. La tassa, che i comuni devono applicare come stabilito da una legge nazionale, interesserà gli immobili che non sono gravati anche dall'Imu. L'aliquota da applicare è stata individuata nel 2,9 per mille
del valore catastale. La Giunta ha anche previsto una serie di detrazioni perequative. Con queste misure, secondo quanto stimato, nelle casse comunali entreranno quattro milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno. La Tasi sarà applicata solo alla prima casa. Gli inquilini in affitto non saranno quindi interessati, neppure in quota parte, al pagamento del tributo. Nei casi in cui si dovrà pagare la Tasi, è prevista una detrazione fissa di 50 euro per unità immobiliare, più una detrazione di 20 euro per ogni figlio minorenne, per ogni figlio portatore di handicap senza limiti di età, per ogni minore in affido e per gli anziani proprietari che abbiano più di 70 anni. La Giunta ha fissato l'aliquota per Palermo a quota 2,9 per mille del valore catastale dell'immobile, ben al di sotto del limite massimo del 3,3 per mille, utilizzando in tal modo lo spazio che la legge lascia alla discrezione dei Comuni.
«Dovendo applicare la Tasi, che a tutti gli effetti è una tassa sul patrimonio - afferma il sindaco Leoluca Orlando - abbiamo voluto evitare di gravare su chi già paga l'Imu, e lo possiamo fare solo grazie al lungo lavoro che abbiamo alle spalle per mettere in ordine il bilancio comunale. In altre parole a Palermo chi paga l'Imu non pagherà la TASI sullo stesso immobile». «Con la scelta di non applicare l'aliquota più alta, la limitazione dell'applicazione della tassa solo agli immobili che non pagano già l'Imu e con le detrazioni per le fasce più deboli - sottolinea l'assessore al Bilancio Luciano Abbonato - abbiamo voluto alleviare i palermitani del peso di questo nuovo tributo introdotto dal governo nazionale che di fatto reintroduce l'Imu sulla prima casa. Le minori entrate, che valutiamo in circa quattro milioni di euro rispetto al gettito Imu prima casa, pari ad una riduzione del 20%, richiederanno ulteriori manovre di risparmio, ma, grazie al lavoro fatto negli ultimi due anni per il risanamento delle finanze comunali, ci è sembrata una sfida possibile oltre che doverosa da accettare».