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Nuova emergenza rifiuti in dodici centri del Palermitano

La discarica di Catania è al limite e ha chiuso le porte ai paesi dell’Ato 1, da Isola a Balestrate passando per Carini e Partinico. Cassonetti pieni e cumuli di spazzatura già ben visibili. Altri impianti non hanno dato risposta alla richiesta di depositarvi l’immondizia, uno ha negato il permesso

PALERMO. Una nuova emergenza rifiuti sta per abbattersi sui dodici centri dell’Ato rifiuti Palermo 1, società d’ambito in liquidazione. La ditta che gestisce la discarica di Catania, dove arriva giornalmente l’immondizia provenienti dai paesi della fascia costiera da Isola delle Femmine a Balestrate, oltre che dal Partinicese, ha comunicato alla società d’ambito che da oggi chiuderà i cancelli perché l’impianto di bio-stabilizzazione ha raggiunto i limiti consentiti.



L’ennesimo allarme è scattato martedì sera tra gli amministratori locali, convocati d’urgenza nella sede di Cinisi dai commissari straordinari Maurizio Norrito e Matteo Scillufo. A rendere la situazione più complicata c’è il silenzio di altre aziende private che gestiscono discariche nel territorio regionale verso le richieste partite dalla «Servizi comunali integrati spa: nessuna risposta dalla Rap per l’impianto di Bellolampo, dalla Sogeir di Sciacca né dalla «Catanzaro costruzioni» di Siculiana. Ha detto no, invece, la «Belice ambiente» spa. Anche la richiesta di un elenco di «stazioni di trasferenza» autorizzate, presentata alla Regione nel novembre dello scorso anno e sollecitata a gennaio, è caduta nel vuoto.


Così, adesso i sindaci soci dell’Ato rifiuti 1 chiedono un incontro «urgentissimo» all’assessore regionale all’Energia, Salvatore Calleri, e al dirigente generale del Dipartimento acque e rifiuti, Marco Lupo. Con gli autocompattatori carichi bloccati tra Carini e Partinico, e moltissimi siti dove i cassonetti sono invasi dai sacchetti maleodoranti già alla vigilia del ponte del Primo Maggio, non è difficile immaginare che a fine settimana, soprattutto nelle località di villeggiatura, potrebbe concretizzarsi un pericolo sanitario per i residenti. Una patata bollente per il governatore Crocetta, che l’altro ieri ha rinnovato la gestione commissariale delle società d’ambito fino al prossimo settembre, facendo slittare di cinque mesi l’avvio delle Srr e degli ambiti di raccolta ottimale.


«I Comuni non sono più in grado di garantire i flussi finanziari – dice il sindaco di Giardinello, Giovanni Geloso –. Così la situazione continua a essere in piena emergenza». Gli amministratori di Balestrate, Trappeto, Partinico, Borgetto, Montelepre, Giardinello, Carini, Torretta, Capaci, Isola delle Femmine, Cinisi e Terrasini oltre a chiedere di essere ricevuti sollecitano un intervento dei vertici regionali nei confronti dei gestori delle discariche vicine al territorio dell’Ato 1, e ciò per scongiurare problemi di natura igienico-sanitaria. Conferire l’immondizia negli impianti di Sciacca o di Trapani, fra l’altro, consentirebbe alle amministrazioni municipali di risparmiare sui costi di trasporto.

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