Palermo

Venerdì 15 Novembre 2024

Protesta a Palermo, famiglie occupano assessorato comunale

PALERMO. Alcune famiglie del comitato  Prendo Casa hanno occupato a Palermo gli uffici dell'assessorato alla Partecipazione, in piazza Giulio Cesare, e chiedono all'assessore Giusto Catania la registrazione della residenza anagrafica negli edifici da loro occupati negli scorsi mesi, evitando di recepire l'articolo 5 del Piano casa voluto dal governo nazionale, che impedisce di chiedere la residenza anagrafica per chi vive in case occupate. "L'articolo 5 del decreto descrive come pericoli sociali e punisce, privandoli di diritti fondamentali, quei cittadini che semplicemente perché strozzati dalle politiche di austerity decidono di occupare edifici non utilizzati per farne la propria abitazione. La residenza infatti è il requisito essenziale per accedere ai servizi sociali, scolastici, sanitari e assistenziali", afferma Emiliano Spera, portavoce del comitato.
"GLI ABUSIVI NON POSSONO CHIEDERE LA RESIDENZA". «L'entrata in vigore dell'articolo 5 del decreto legge 47 del 2014 non lascia margini di manovra alle amministrazioni comunali, infatti la norma dice testualmente che "chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza". Non ci sono possibilità discrezionali da parte del Comune di Palermo». Lo dice Giusto Catania, assessore comunale alla Partecipazione e ai Servizi demografici che oggi ha incontrato il «Comitato Prendo casa» e una delegazione di cittadini senza dimora. «Si è trattato di un incontro pacifico: non vi è stata alcuna occupazione degli uffici comunali che, anzi, hanno svolto la propria attività senza alcuna interferenza - continua l'assessore Catania - inoltre abbiamo ribadito l'impegno del Comune, manifestato in più sedi dal sindaco Leoluca Orlando e dall'assessore Agnese Ciulla, per affrontare e risolvere l'emergenza abitativa della città, anche attraverso un tavolo tecnico promosso dalla Prefettura, insieme all'Agenzia nazionale dei beni confiscati, la Regione e altre istituzioni».

leggi l'articolo completo