Palermo

Mercoledì 27 Novembre 2024

Parcheggiatori abusivi, a Palermo anche i posti in «subappalto»

PALERMO. Come spesso succede a molte aziende siciliane (e italiane), anche quella dei parcheggiatori abusivi del capoluogo parla sempre più straniero. In questo caso però non c’è nessuna transazione bancaria, trattativa, compravendita o cessione, bensì un «subappalto». La questione è in realtà molto più semplice di quanto s’immagini, e non è del tutto nuova. Funziona così: i parcheggiatori abusivi «storici», famiglie che da generazioni «occupano» il territorio chiedendo ad ogni automobilista l’ormai celebre «caffè» per tenere d’occhio la vettura, a poco a poco si stanno ritirando, non dall’attività ma dalla strada. Adesso ci sono gli extracomunitari, che fisicamente prendono il loro posto ma non certo negli affari. A fine giornata, infatti, chi ha passato ore e ore sotto la pioggia o sotto il sole a chiedere soldi agli automobilisti di turno, porta quanto guadagnato a chi realmente occupa la zona e gestisce il business, che dà una ricompensa, un fisso o una mancia, secondo gli «accordi prestabiliti». In questo modo, chi gestisce il territorio compie una mossa da provetto scacchista: i rischi di essere preso e multato dalle forze dell’ordine vengono di fatto azzerrati, come del resto la «fatica» di stare in strada per tutto il santo giorno, e in più i guadagni rimangono praticamente gli stessi, visto che agli extracomunitari vengono date solo le briciole. E se lo straniero viene «beccato», poco male per loro: si tratta nella maggior parte dei casi di clandestini, che una volta denunciati vengono rispediti a casa. La multa? Non si paga mai, tanto tutti risultano nullatenenti o quasi.
Insomma, la legge dell’affare in appalto ha toccato anche quella che può essere considerata come un’azienda del capoluogo, quella dei parcheggi abusivi. Nonostante siano aumentati arresti, denunce e segnalazioni, con la rabbia dei cittadini che cresce sempre di più, il problema non solo non è risolto, ma si è persino trasformato, mutato. «Non è certamente un caso che oggi giorno vediamo sempre più extracomunitari in strada a chiedere quello che è pizzo, nel vero senso della parola - dice Gaetano Crivello, uno dei gestori e ideatori di “Posteggiamo i posteggiatori”, il gruppo Facebook nato circa un anno fa che conta quasi undicimila iscritti - semplicemente i personaggi storici hanno “assunto” gli stranieri per fare il lavoro al posto loro. Rischi azzerrati, guadagni mantenuti. Abbiamo più volte segnalato la cosa, questo che è un mutamento della categoria, diciamo».
L’appalto riguarda praticamente tutta la città, visto che anche stilare una mappa delle zone dove «regnano» i parcheggiatori abusivi è quasi superfluo, dato che dal centro alle periferie si trovano praticamente ovunque. Ovviamente anche in questo caso ci sono dei posti considerati «caldi», più o meno a rischio, e per rischio si intende la richiesta del «caffè». Come si è visto, però, certe volte il rifiuto non è gradito, e partono le aggressioni e le ritorsioni: gomme tagliate, specchietti rotti, portiere danneggiate. «Gli ospedali, innanzittuto - continua Crivello - dove davvero si gioca con il dolore e con i problemi della gente. Di fronte al Policlinico, ed è notizia di cronaca, addirittura gli abusivi chiedevano un fisso, un abbonamento a chi posteggiava. C’è anche un’attività particolare in tutto il centro storico: alla Champagneria, ai Candelai, a piazza Marina, insomma dove c’è la movida, e anche questo è facilmente capibile, visti i guadagni che ci sono da quelle parti».
In certi posti «storici», però, ci sono ancora le «famiglie» o i «titolari» di un tempo: «L’esempio più noto è quello di piazza Borsa, dove davvero questo lavoro lo tramandano da generazioni, oppure in via dell’Università o in viale Francia, anche di fronte l’ospedale Civico o lo stesso Policlinico - dice Crivello - lì si possono trovare ancora i palermitani. In altre zone del capoluogo, soprattutto la sera, ci sono sempre più extracomunitari, anche se dietro di loro ci sono sempre i soliti noti».

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