Palermo

Mercoledì 27 Novembre 2024

Si rifiuta di pagare i parcheggiatori abusivi, le danneggiano la macchina con calci e pugni: un arresto a Palermo

PALERMO. Un copione visto e rivisto tante, troppe volte. Il rifiuto di pagare il “pizzo” al parcheggiatore abusivo, gli insulti e le minacce. Stavolta però si è andati anche oltre: calci e pugni contro la vettura di colei che non voleva “omaggiare del caffè” i parcheggiatori. La paura, la chiamata al 113 e infine l’arresto. In manette è finito un pregiudicato tunisino di 54 anni, Ridha Daieb, ritenuto responsabile del reato di estorsione nei confronti di una giovane donna. Gli agenti dell’ufficio prevenzione generale e pubblico soccorso sono intervenuti venerdì sera in piazzetta della Canna. La ragazza ha parcheggiato la sua autovettura,  senza curarsi della presenza dei due uomini, nonostante avesse già intuito quali fossero le loro pretese. Il cittadino tunisino, senza alcuna esitazione, sfacciatamente, ha chiesto alla giovane donna il prezzo del parcheggio.
Dinanzi al rifiuto della donna, i due  hanno cominciato ad inveire contro la ragazza, minacciandola che se non avesse dato il denaro richiesto le avrebbero danneggiato l’autovettura. La giovane ritenendo ingiustificata la richiesta dei parcheggiatori abusivi, si è rifiutata con fermezza. Gli uomini, non accettando il rifiuto, hanno iniziato a colpire con calci e pugni l’automobile e a forzare le portiere che la ragazza velocemente ha provveduto a chiudere, rifugiandosi al suo interno. La donna, impaurita ha contattato il 113, raccontando quanto le stesse accadendo.   Una volante della polizia, immediatamente, è giunta sul luogo. All’arrivo dei poliziotti, uno  dei posteggiatori si è dato alla fuga, facendo perdere le proprie tracce. Il tunisino, prontamente fermato, è stato tratto in arresto e, su disposizione dell’autorità giudiziaria, accompagnato presso le camere di sicurezza della Questura, in attesa di essere giudicato con il rito della “direttissima”. L’arresto veniva convalidato con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Indagini sono in corso per accertare l’identità dell’altro soggetto.

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