PALERMO. L’Asp di Palermo aveva segnalato al Comune la presenza di amianto al Parco Cassarà già nello scorso dicembre. È quanto emerge dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dal sostituto Alessandro Clemente.
L’azienda sanitaria avrebbe effettuato alcune verifiche ipotizzando la presenza del metallo nocivo in più punti dell’area, anche a una profondità di trenta centimetri. Poi avrebbe inviato la segnalazione al Comune.
C’è da chiedersi, quindi, se qualcuno al Comune fosse consapevole di questa situazione, senza però lanciare l’allarme su questa emergenza. Una situazione delicata, tanto che al momento a Palazzo delle Aquile nessuno fa dichiarazioni sull’argomento. Ieri, comunque, intanto, gli assessori Agata Bazzi e Giuseppe Barbera insieme con alcuni tecnici hanno effettuato un sopralluogo.
Intanto, il fascicolo per smaltimento illecito di rifiuti e per la creazione di discarica abusiva resta per il momento a carico di ignoti, anche se la Procura sta facendo accertamenti per verificare eventuali responsabilità.
Dai rilievi eseguiti dal Nopa della polizia municipale e dal’Arpa (su delega dei pm) è risultata la presenza di amianto in quattro punti distanti tra loro, nella zona più frequentata, cioè quella vicina all’area giochi. Ma non era la prima volta che il metallo veniva rinvenuto nel Parco: alla sua apertura un’area era già finita sotto sequestro per lo stesso motivo e poi venne bonificata. Successivamente le piogge fecero emergere lastre di eternit e si intervenne con una seconda bonifica. In quell’occasione l’Asp effettuò i rilievi comunicando l’ulteriore presenza di amianto. L’epilogo martedì scorso quando si è proceduto al sequestro dell’area.
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