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Palermo, allarme della Sinfonica: rischiamo di chiudere

I tagli regionali mettono a rischio l’orchestra. La neo-soprintendente: «Stop a mafia e clientele». Il commissario straordinario: «A fronte di lavoratori indefessi, c’è un gruppo di soggetti che non serve o è parassita»

PALERMO. Allarme rosso Sinfonica. La Foss rischia di chiudere o di dover licenziare gli impiegati. E tutto questo se la Finanziaria bis, ancora non varata, dovesse confermare il taglio del 20 per cento dei finanziamenti regionali; se invece la scure dovesse cadere più violenta, non si esclude il licenziamento degli amministrativi in esubero: la Sinfonica conta un impiegato e un tecnico ogni due orchestrali - spiega il commissario straordinario Gianni Silvia - numeri esorbitanti e per giunta «a fronte di lavoratori indefessi, c'è un gruppo di soggetti, figli di una stagione passata gonfiata, che non serve o che è parassita. Dobbiamo cominciare a chiedere il conto».
Parole dure e nette, il commissario non le manda a dire: la Sinfonica ha un debito pregresso («frutto delle passate gestioni», sottolinea Silvia) di 7.200.000 di euro, a regime il personale costa 10 milioni contro un finanziamento regionale previsto dalla Finanziaria (cassata dal commissario dello Stato) di 9.600.000 euro. Ora un ulteriore taglio che non si sa ancora a quanto ammonti: conti alla mano, non ci si sta.
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