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Blitz di mafia a Palermo, dall’acquisto del ristorante alla prima estorsione

PALERMO. Per capire la caratura di Maurizio e Giovanni De Santis, i carabinieri del nucleo investigativo, guidati dal tenente colonnello Alberto Raucci e dal capitano Domenico La Padula, hanno ricostruito anche un altro episodio, quello dell’acquisto del ristorante in cui si è consumata la prima estorsione: “La dispensa di Monsù” di via Principe di Villafranca, un locale molto rinomato e apprezzato divenuto poi “Il Bucatino”.
Nel gennaio 2012, De Santis, tramite due prestanome, rileva infatti l’attività commerciale dalla precedente titolare. Il prezzo pattuito è di 50 mila euro ma la contrattazione, avviata in un primo tempo senza particolari problemi, presto assume contorni preoccupanti. In particolare, a un certo punto padre e figlio iniziano ad esercitare pressioni sulla donna per velocizzare la conclusione della compravendita e, soprattutto, per eliminare dal contratto una clausola di esclusione di responsabilità per una causa civile intrapresa nei confronti della venditrice da una comproprietaria dell’immobile.

Nel gennaio del 2012, la vicenda assume connotazioni drammatiche quando Maurizio e Giovanni De Santis, accompagnati dai due prestanome, si recano sotto casa della donna e picchiano violentemente il suo ex compagno, rompendogli addirittura il setto nasale. Allora l’episodio finì anche sulle cronache con qualche strascico giudiziario. Oggi, rileggendo quei fatti e quello che è successo dopo, si scopre invece che era solo uno dei tanti capitoli. V.M.

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