PALERMO. La corte d'assise d'appello di Palermo ha confermato la condanna all'ergastolo per i boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Andrea Adamo, Francesco Paolo Di Piazza e Vito Palazzolo, imputati dell'omicidio del mafioso Nicolò Ingarao, ucciso il 13 luglio del 2007 da un commando di killer.
Il processo è tornato a Palermo dopo l'annullamento con rinvio della Cassazione. Per il delitto sono stati processati anche i pentiti Gaspare Pulizzi e Andrea Bonaccorso che hanno raccontato agli inquirenti movente e dinamica dell'agguato. Anche sulla loro presunta inattendibilità si è basato il ricorso in Cassazione degli avvocati degli imputati. La Cassazione ha annullato la precedente sentenza indicando la possibilità, individuata dall'avvocato Bartolomeo Parrino, che ci fossero delle videoriprese non tenute in considerazione nella precedente sentenza di secondo grado. In realtà, secondo quanto ribadito dalla procura generale, le telecamere piazzate vicino casa di uno degli imputati, Di Piazza, avrebbero cominciato a essere attive per le intercettazioni solo due mesi dopo l'omicidio.
Ingarao, reggente del mandamento di Porta Nuova, venne ucciso all'uscita del commissariato dove era andato per adempiere all'obbligo di firma. Pulizzi e Bonaccorso lo affiancarono in moto e gli spararono. La morte del boss, secondo i pentiti, fu decisa dai Lo Piccolo per dare una lezione al capomafia Nino Rotolo di cui Ingarao era alleato.
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