Palermo

Martedì 26 Novembre 2024

Ex Pip inutilizzati, Orlando: ce ne faremo carico

PALERMO. «Noi ci faremo carico di questo personale, troveremo un lavoro da affidargli ma è assurdo che non ne fossimo al corrente». Il sindaco Leoluca Orlando non accetta bene la notizia che la Regione abbia deciso di imporre al Comune l’assunzione degli ultimi 370 Pip rimasti senza impiego. «È assolutamente normale che quando la Regione assegna del personale ad un Ente pubblico, ad un Comune, informi, concordi, indichi le qualifiche al momento del trasferimento» ha detto Orlando. Secondo il deputato regionale del Pd Fabrizio Ferrandelli, «la Regione paga da mesi i Pip ma, a causa del niet del sindaco Orlando nell’affidargli una mansione di lavoro, rimangono senza far nulla». E Vincenzo Figuccia, Vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars parla di «spettacolo indecoroso dei lavoratori trattati come pacco postale. Per loro – dice Figuccia – si cerchino collocazioni consone». «Ho costituito una task force di cui fanno parte gli stessi operatori pip – conclude Figuccia –, che a breve mi consegneranno il progetto che consegnerò all’assessorato del lavoro».
Il sindaco ha aggiunto: «Se non fossi stato informato ieri da un giornalista non avrei saputo nulla - ha sottolineato il primo cittadino -. È anche una forma di rispetto per i lavoratori. Non è un problema ideologico ma di serietà nell’amministrare. Se il comportamento della Regione, che assegna ad un Comune del personale a prescindere dalle esigenze dello stesso, dovesse essere confermato, lo considererei scorretto da un punto di vista istituzionale».
Mimma Calabrò, segretario regionale Fisascat Cisl ha accolto «positivamente la disponibilità di Orlando. Chiediamo che si colga l’occasione per avviare una valutazione seria delle professionalità a disposizione. Operai, imbianchini, elettricisti, gente laureata: ci sono risorse che meritano di essere rivalutate nell’interesse della collettività. La Regione e il Comune – ha aggiunto - ci convochino per trasformare il personale ex Pip in una risorsa e non in un bacino elettorale da strumentalizzare quando serve».
La decisione non concordata fra Palazzo d’Orleans e Palazzo delle Aquile rischia di aprire un altro caso intorno a questi precari. Sui Pip è polemica da mesi: dalla primavera scorsa, infatti, la maggior parte ha percepito un’indennità di disoccupazione vicina ai 600 euro, in attesa di essere reimpiegata dalla Regione. Operazione che in alcuni casi non è riuscita. Nel frattempo, giovedì scorso, è emerso che almeno 85 dei 3.200 Pip hanno un reddito che supera ampiamente i 50 mila euro annui mentre il massimo consentito per ottenere il sussidio regionale è 20 mila. Per tutti è scattato un provvedimento di espulsione dal bacino garantito. Il caso è nato quando è stato scoperto che uno dei Pip poi «licenziati» vanta un reddito da 350 mila euro annui e un patrimonio da un milione e 100 mila euro.
Ora all’assessorato al Lavoro è scoppiata un’altra emergenza: «Abbiamo trovato un impiego - spiega l’assessore Ester Bonafede - a quasi tutti i Pip ma restano senza posto 370 di loro. Non sappiamo proprio dove mandarli a lavorare. E poichè un articolo della Finanziaria 2013 imponeva a Regione e Comune di trovare loro una sistemazione, è solo a Palermo che possiamo mandarli». L’assessorato al Lavoro ha stabilito con la Bonafede una nuova tabella di marcia: «Convocheremo nei prossimi giorni i 370 Pip e daremo loro una lettera con l’assegnazione al Comune, che potrà impiegarli in ville, giardini o altri servizi per cui sono qualificati». Nei mesi scorsi la Regione aveva già provato a trasferire a Palermo i Pip, sempre assicurando che sarebbe stata lei a pagarli. Per questo motivo la Bonafede precisa che «questa volta la Regione non farà una richiesta al sindaco, c’è una legge che prevede per i Pip un impiego a Palermo e la applicheremo».

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