PALERMO. Per uccidere Giuseppe Di Giacomo i killer hanno utilizzato una pistola a tamburo. Gli agenti della scientifica non hanno trovato bossoli per terra. I due sicari a bordo di uno scooter avevano armi tradizionalmente utilizzate nei delitti di mafia di grosso calibro: o una P38 o una 357. Quattro colpi hanno raggiunto la vittima: due al torace e due alla testa. Uno di questi, pare sia stato il colpo di grazia alla nuca. Il primo colpo sarebbe andato a vuoto e avrebbe colpito la Fiat Punto posteggiata nei pressi della Smart che stava guidando Di Giacomo. Le indagini sono condotte dai carabinieri. L'autopsia sarà eseguita domani presso l'istituto di Medicina Legale dall'anatomopatologo Livio Milone incaricato dalla procura.
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