CARINI. Sarà tumulata mercoledì mattina in uno dei loculi trentennali del Comune. O meglio, dovrebbe, perché i parenti di Grazia Bruno, la donna di 68 anni deceduta a causa di un tumore e che l’hanno vegliata per una settimana sostenendo che si trattava di un caso di morte apparente, non si rassegnano ancora. I figli hanno chiesto un nuovo esame dei medici e intendono continuare a «vigilare» sulla madre, nonostante i funerali si siano già svolti.
La bara comunque resta in un deposito del cimitero, anche se i familiari vorrebbero riavere il corpo, convinti tuttora che la donna possa essere ancora viva: dicono che potrebbe essersi risvegliata nella bara. Per questo hanno presentato una denuncia alla Procura di Palermo, che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti. Sequestrate, inoltre, le cartelle cliniche della donna, sottoposta la scorsa settimana al controllo di alcuni medici dell’Asp e a un elettrocardiogramma di trenta minuti che ha escluso segni di vita.
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Grazia Bruno dovrebbe essere tumulata mercoledì. Ma il marito e i figli si oppongono: secondo loro potrebbe essere ancora viva
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